I carabinieri della compagnia di Napoli hanno messo le manette ai polsi di 12 persone, ritenute tutte responsabili - a vario titolo - dei reati di associazione a delinquere, furto aggravato, rapina a mano armata, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e ricettazione. Tra i colpi che i malviventi avevano cercato di mettere a segno - senza esito positivo - vi è anche la rapina ai danni della lussuosissima gioielleria 'Bulgari', in via dei Mille a Napoli, presa d'assalto il 16 luglio del 2016.

Il modus operandi: il video

La banda, secondo quanto emerso dalle indagini degli investigatori, si sarebbe avvalsa dell'aiuto di un impiegato del comune di Napoli, dipendente del servizio fognature, per mettere a segno i propri colpi.

Tra i complici ci sarebbe stata anche una guardia particolare giurata che - di proposito - arrivava tardi sul posto di lavoro. Ben sei i colpi tentati e studiati a tavolino, tutti sventati grazie al lavoro costante dei militari dell'arma. L'associazione criminale effettuava le proprie azioni malavitose attraverso un'attento esame dei posti e degli orari in cui agire: i delinquenti mappavano le vie di accesso e di fuga nei cunicoli sotterranei, controllavono i posti mediante sopralluoghi e poi procedevano ai lavori di scavo alla ricerca di cassette di sicurezza e caveau di banche.

Gli arrestati

In esecuzione ad una misura di ordinanza cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica presso il tribunale partenopeo, il Giudice per le Indagini Preliminari, in seguito ad una difficile attività di indagine coordinata dal procuratore aggiunto Dott.

Raffaello Falcone, ha predisposto l'arresto nei confronti delle seguenti persone:

  • Capezzuto Giuseppe, classe 1952, residente a Castelnuovo Cilento, in provincia di Salerno, già noto alle forze dell'ordine;
  • Iacomo Pasquale, classe 1958, originario di Cicciano (Napoli), con precedenti di polizia;
  • Cristofaro Gennaro, classe 1952, domiciliato a Montesanto (quartiere di Napoli), già noto agli inquirenti;
  • Trinchillo Francesco, classe 1972, residente a Quarto, già noto alle forze dell'ordine;
  • Russo Mauro, del 1977, residente a Caivano (NA), già conosciuto alle forze dell'ordine;
  • Racca Antonio, 47 anni di età, domiciliato a Villaricca (Napoli), con precedenti penali;
  • Alboreto Vincenzo, 55 anni di età, residente a Scalea (Cosenza), già al regime degli arresti domiciliari per altri reati;
  • Caso Giuseppe, 40 anni di età, originario di Cercola (provincia di Napoli), detenuto già presso la casa circondariale penitenziaria di Ariano Irpino, in provincia di Avellino;
  • Cioffi Vincenzo, classe 1969, già noto alle forze dell'ordine e sottoposto al regime degli arresti domiciliari;
  • Carandente Michele, 34 anni di età, domiciliato nel comune di Quarto, già ai domiciliari;
  • Carla Marfella, 45ENNE, DI VILLARICCA, l'unica incensurata e moglie di Antonio Racca, altro membro della banda, finita in regime di arresti domiciliari;
  • D'Onofrio Massimo, classe 1976, residente al 'Parco Verde' di Caivano, già noto alle forze dell'ordine per precedenti penali, è finito agli arresti domiciliari.