I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, nella Città metropolitana di Napoli, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del capoluogo campano. A finire in manette sono stati due malfattori, accusati del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso-camorristico. I fatti risalgono a circa un anno fa: era il periodo precedente alle vacanze natalizie del 2017.

Le indagini

La complessa operazione e le fasi dell'arresto sono state condotte dai militari dell'Arma del comando provinciale di Castello di Cisterna.

Le attività di indagine degli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli e dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, hanno permesso di appurare ben due richieste di estorsione messe in atto dagli arrestati nel dicembre 2017. Sebbene uno dei due fosse sottoposto al regime della semi-libertà, la coppia di malviventi, incurante di questo, si recò presso le aziende societarie di due noti imprenditori del luogo, chiedendo loro con insistenza e prepotenza e ottenendo ingenti somme di denaro contante. Dalle indagini investigative è emerso che in quell'occasione i due criminali spaventarono e intimorirono gli imprenditori con minacce palesi e velate, millantando di appartenere ad una famiglia camorristica non meglio precisata.

Dopo le rituali formalità di rito, gli estorsori sono sono stati condotti presso la casa circondariale di Napoli Secondigliano, in attesa del processo che avverrà con rito con formula per direttissima.

Il reato

Nel sistema giudiziario del diritto italiano, l'estorsione è un reato del codice penale compiuto da colui che, attraverso atti di minacce fisiche e violenza, obbliga una o più persone a eseguire determinate azioni con lo scopo di ottenere un vantaggio illegittimo, a discapito altrui.

Nell'ordinamento giuridico del nostro Paese, il reato è disciplinato dall'articolo 629 del codice penale italiano che prevede la pena della reclusione in carcere da cinque a 10 anni e una multa che può variare da euro 1.000 a 4.000. La pena è aggravata con la reclusione da sette a 20 anni e multa da 5.000 a 15.000 euro se sussiste una delle seguenti circostanze: estorsione a mano armata, estorsione aggravata dal metodo mafioso, estorsione ai danni di una persona ultrasessantacinquenne, estorsione in luoghi pubblici.