Approvata ieri notte la seconda tranche della spending review. Al termine del Consiglio dei Ministri, durato 7 ore, il premier Mario Monti ha illustrato le misure adottate riguardo alla razionalizzazione delle risorse nel settore pubblico. Il risparmio complessivo per lo Stato, come indicato nel comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarà di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014.

La buona notizia è che si è evitato l'aumento dell'IVA per tutto il 2012 e per la prima metà del 2013.

Il Governo si riserva di innalzare l'imposta sul valore aggiunto dopo questo termine nel caso sia necessario. Sono inoltre stati reperiti ulteriori fondi (2 miliardi fino al 2014) a favore delle popolazioni terremotate in Emilia e la copertura di 1,2 miliardi (a partire dal 2014) per altri 55.000 esodati.

Il provvedimento arriva in seguito alle misure già previste per ridurre la spesa della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell'Economia. Il secondo gruppo di misure della spending review arriverà in Parlamento il 31 luglio. Nelle prossime settimane l'operazione si concluderà con l'indicazione di altre possibilità di risparmio riguardo “alle agevolazioni fiscali e alla revisione strutturale della spesa e dei contributi pubblici, sulla base delle relazioni fatte dai professori Amato e Giavazzi”, come ha annunciato Monti.

Gli interventi di ristrutturazione, come già preannunciato nei giorni scorsi, si estendono all'intero comparto del pubblico. Eccoli nel dettaglio.

Acquisti di beni e servizi da parte della PA

Gli acquisti di beni e servizi per la PA saranno gestiti unicamente dalla Consip, la società del Ministero dell'Economia che si occupa della razionalizzazione della spesa.

I contratti stipulati dalla PA, a tutti i livelli, si intendono annullati se non saranno adeguati alle nuove disposizioni di risparmio. Si salvano, ovviamente, i contratti che prevedono condizioni economiche più favorevoli per lo Stato.

Pubblico impiego

Si procederà a una revisione delle piante organiche di tutto il comparto pubblico.

La riduzione del personale avverrà applicando la legge 138 del 2011 e aggiungendo a questa un ulteriore taglio di uffici, competenze e relativo personale del 20%. I dirigenti diminuiranno non meno del 10%. Il personale in esubero che maturerà i requisiti per la pensione entro dicembre 2014 sarà messo in mobilità fino al raggiungimento di questa soglia. Il corpo delle Forze Armate verrà ridotto del 10%. Non sono previsti tagli per la scuola, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, gli amministrativi dei tribunali e la magistratura.

I dipendenti pubblici, inoltre, vedrà anche un taglio del 50% per l'acquisto, il noleggio e la manutenzione delle auto blu. Non sarà più possibile affidare consulenze ad ex dipendenti pubblici già pensionati.

I buoni pasto varranno per tutti al massimo 7 euro. Le ferie dovranno essere fruite in base alle indicazioni dell'amministrazione e quelle non godute non saranno più monetizzabili.

Patrimonio pubblico

Sono bloccati gli adeguamenti Istat per gli affitti dovuti dallo Stato ai privati. Saranno attivate rinegoziazioni dei contratti per ottenere sconti a partire da un minimo del 15%. Lo Stato si riserva la possibilità di recedere dal contratto. Sarà accelerata la dismissione delle caserme inutilizzate e avviata una riorganizzazione degli immobili attualmente destinati agli uffici. In generale, le dimensioni di questi ultimi verranno ridotte e si guadagnerà altro spazio dal parziale e progressivo svuotamento degli archivi delle PA.

I nuovi contratti per l'acquisto o l'affitto di immobili saranno gestiti unicamente dall'Agenzia del Demanio.

Società pubbliche

Saranno ridotti a soli tre membri i consiglio di amministrazione delle società interamente controllate dallo Stato. Le PA non potranno detenere quote di società controllate che abbiano tratto più del 90% dei loro introiti nel 2011 da contratti con la PA. Le società interamente controllate saranno sciolte entro il 31 dicembre 2013, quelle che sopravviveranno non potranno più ricevere direttamente l'affidamento di servizi.

Soppressione o accorpamento di enti ministeriali

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ordinato l'accorpamento dell'ISVAP e del COVIP (istituti di vigilanza, rispettivamente, sulle assicurazioni e sui fondi pensionistici) nell' IVARP, che avrà entrambe le prerogative, operando a stretto contatto con la Banca d'Italia.

Il Ministero dei Beni Culturali ha soppresso Arcus SpA, società controllata deputata alla promozione delle iniziative legate ai beni culturali e al mondo dello spettacolo. Tale funzione rientrerà nella struttura ordinaria del Ministero.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha eliminato l’Ente nazionale per il Microcredito, l’Associazione Luzzatti (per la promozione della cultura cooperativa) e la Fondazione Valore Italia (per la promozione del design italiano). Tutte le attività rientreranno nella normale amministrazione del Dicastero.

Riduzione della spesa degli enti territoriali e abolizione delle Province

Lo Stato decurterà i trasferimenti alle Regioni a statuto ordinario per 700 milioni nel 2012 e di 1 miliardo nel 2013, eccezion fatta per il capitolo della spesa sanitaria.

Ulteriormente ridotti i limiti per le assunzioni negli enti locali, soprattutto per le Province, che non potranno assumere a tempo indeterminato finché il nuovo assetto degli enti locali non sarà definitivo.

Le Province, infatti, saranno dimezzate. I criteri adottati per la selezione sono la dimensione territoriale e la popolazione. Saranno esclusi dal provvedimento i capoluoghi di regione. Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli, Reggio Calabria, Venezia, Bologna, Firenze e Bari diventeranno città metropolitane. Le restanti Province manterranno le deleghe all'ambiente e al settore trasporti e viabilità.

Scuola e università

Al posto degli attuali conti correnti presso banche private, verrà istituito un fondo unico di tesoreria presso la Banca d'Italia per il finanziamento ordinario delle scuole, che avrà in cassa circa 1 miliardo di euro.

Sarà disposta la riduzione del personale di insegnamento presso le scuole italiane  all'estero e nelle sedi del Ministero degli Esteri.

Il personale inidoneo all'insegnamento ma con mantenuta capacità lavorativa sarà reintegrato con mansioni amministrative. Prima di indire nuovi concorsi, si procederà gradualmente e in base alle necessità all'impiego di tutto il personale docente attualmente in esubero. La limitazione del turn over, già disposta per le PA, entrerà pienamente in vigore anche per le Università e gli Enti di ricerca.

Ridotti i finanziamenti alle scuole e alle università private (per le prime sono in arrivo 200 milioni, per le seconde 10 milioni, la metà rispetto all'anno scorso).

Reperiti 90 milioni per il diritto allo studio e 103 milioni per la gratuità dei libri per la scuola media.

Sanità

La spesa per l'acquisto di beni e servizi del settore sanitario dovrà essere armonizzata per raggiungere l'omogeneità dei costi in tutto il territorio nazionale. Per i contratti già in essere è prevista una rinegoziazione o la possibilità di recesso da parte dello Stato.

Lo sconto che gli operatori farmaceutici offrono allo Stato per l'acquisto dei medicinali sale dal 1,82% al 3,85% per le farmacie e dall'1,83% al 6,5% per le aziende farmaceutiche (con ulteriori margini di modifica durante il 2013 e il 2014). Parallelamente saranno rivisti i tetti di spesa per l'acquisto dei farmaci da parte della farmaceutica convenzionata territoriale (11,5% rispetto al precedente 13,3%) e della farmaceutica ospedaliera (3,2% contro il vecchio 2,4%).