Con la crisi economica, pensare che nei paesioccidentali la merce alla scadenza, dai banchi del supermercato finisca in pattumiera, fa rabbrividire.

Non che qualcuno si meriti gli scarti delsupermercato, ma molte merci possono essere utilizzate per settimane ancora,mentre altre dovrebbero essere consumate preferibilmente anche un po' di giorniprima della scadenza, come risultada molte indicazioni date ai consumatori.

A parte il discorso della scadenza giusta omeno contenuta nei barattoli e nei vasetti comunemente in uso per la nostraordinaria alimentazione, il pensiero che molta merce finisca nella spazzaturaquando potrebbe essere messa a disposizione di famiglie in difficoltà in un periodo come questo, è assurdo.

Ancorapiù assurdo del pensiero che ci siano famiglie che versano in simili difficoltàtanto da non potersi permettere neanche l'acquisto dei generi alimentari dibase, pane, latte, uova, carne. Eppure è così.

Molti supermercati hanno già come usoquotidiano di predisporre o prendere contatti con parrocchie, Caritas o l'usodi mettere a disposizione la merce di scarto a chi si presenta per richiederla,perché ancora consumabile ma non vendibile, e quindi destinarla all'uso di chiin difficoltà potrebbe ad averla così gratuitamente.

Purtroppo in città ma anche nei piccoli paesimolta gente ormai usa fare il giro delle spazzature delle case, quando invecepotrebbe rivolgersi direttamente ai supermercatio anche ai ristoranti che buttano tutto ciò che, secondo le regole, non puòessere più venduto perché scaduto e perché ovviamente i consumatori nonacquistano.

Si spera che questo spreco di alimenti, chepotrebbe tornare utile a molte famiglie impoverite da una crisi sempre piùdevastante e dolorosa, venga evitato e che diventi uso quotidiano questosmaltimento diverso degli alimenti non avariati e consumabili dei grossi centricommerciali e dei grandi e piccoli supermercati.

Si auspica che alle logiche del consumo sicominci sempre più lasciare il posto ad un senso di umanità, utile anche a chiha speso ingenti somme per acquistare quei prodotti che finirannoinesorabilmente nella spazzatura.

Queste e altre tipologie di volontariato fai da tesono oggi un'esigenza morale di chi ha e fa parte di quell'isola felice che nonsoffre come molti poveri dei paesi del mondo, dove queste iniziative dovrebberoessere in uso. Al contrario nessuno o solo pochi si sono preoccupati di pensarein questi termini. Vivere e progredire significa anche pensare al prossimo indifficoltà, non solo a noi stessi.