Fra ieri e oggi 4 aprile 2013, Renzi si stacca ufficialmente dalla linea del leader del PD, Pierluigi Bersani. L'ex candidato Premier che ha perso le Primarie del PD proprio contro Bersani, dice basta all'inseguimento verso il Movimento 5 Stelle, affermando pubblicamente che è già stata abbastanza umiliante la consultazione andata in onda in streaming fra Bersani ed i capigruppo del Movimento di Grillo, Vito Crimi e Roberta Lombardi.

Renzi torna anche sulla questione Governo o meglio Governissimo, secondo il Sindaco di Firenze, è tempo di prendere una decisione drastica da parte del PD, o si valuta la possibilità di larghe intese con il PDL di Berlusconi, oppure si va al voto senza perdere tempo.

Fra l'altro, critica anche la scelta dei saggi fatta dal Presidente della Repubblica, dichiarando l'inutilità di essi, e che ci si trova davanti a una sconfitta della politica e a un'altra perdita di tempo. Successivamente corregge il tiro appoggiando l'operato di Giorgio Napolitano. A prescindere da questo, la situazione appare chiara, i renziani stanno preparando una proposta di abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, contro la linea Bersani dunque, cos'è questa, se non la conferma che il PD è ormai spaccato?

Cosa c'entra il Movimento 5 Stelle? Detto, fatto. Una quarantina di parlamentari, chiedono di incontrare Beppe Grillo, in quanto vorrebbero appoggiare l'idea di un'alleanza con il PD di Bersani, per dare finalmente un segno agli elettori dei grillini che vogliono un Governo presto, per affrontare le emergenze economiche reali del Paese.

E ancora, il deputato del M5S Tommaso Currò, attacca Beppe Grillo, affermando che gli eletti del Movimento, non sono bambini incapaci, nè robot telecomandati dal proprio leader. Insomma, la politica continua a decadere, e se il PD e il Movimento di Grillo danno segni di cedimento interno, il PDL di Berlusconi appare sempre più compatto, e il Cavaliere se la ride in vista di eventuali nuove Elezioni.