Alle scorse elezioni ha perso voti per lo scandalo legato alle lauree del suo leader, ma l'impegno politico del partito sta continuando sott'acqua da diversi mesi. Il partito in questione è Fare per fermare il declino, gruppo di economisti ed esperti della materia che si è messo in gioco nelle recenti elezioni di febbraio 2013 ottenendo però scarsi risultati. Il partito del leader Oscar Giannino ha ottenuto soltanto poco più dell'1% delle votazioni totali, un punteggio che ha estromesso "Fare" dalle poltrone disponibili alla Camera e al Senato.

Il programma di Fare per fermare il declino è ben delineato e i politici del gruppo hanno delineato 10 proposte concrete per poter aiutare l'Italia in questo periodo nero sia dal punto di vista politico-economico sia da quello sociale.

Il primo punto del programma di "Fare" è quello di ridurre il debito pubblico attuando alienazioni del patrimonio pubblico inteso come insieme di immobili e di imprese. Successivamente Fare per fermare il declino propone la diminuzione del 6% del Pil nell'arco di 5 anni rivedendo la spesa complessiva toccando i costi politico-burocratici.

Secondo il partito di Giannino sono inoltre necessari sussidi alle imprese, un rivisitamento in positivo di sanità e istruzione, introducendo meccanismi competitivi all'interno dei settori, oltre ad una riforma del sistema pensionistico che garantirebbe equità fra le varie generazioni. Il terzo punto riguarda la riduzione della pressione fiscale di 5 punti in 5 anni semplificando il sistema tributario, riducendo le imposte sul lavoro e sul reddito e combattendo l'evasione destinando i soldi recuperati alla riduzione degli stessi tributi.

Il resto del programma è volto ad operazioni che spaziano su diversi argomenti. Si parte dall'università e dall'istruzione, un settore nel quale "Fare" vuole spendere più denaro per ridare un ruolo importante all'educazione sul territorio italiano, passando per il federalismo fiscale, che deve assicurare ampia autonomia di spesa e di entrata agli enti locali rilevanti e che deve punire in modo severo gli amministratori che non mantengono il pareggio di bilancio.

Fare per fermare il declino vuole anche riformare la legge dei conflitti d'interesse e la giustizia in generale e sostenere i livelli di reddito di chi perde il lavoro soltanto per un determinato e momentaneo periodo di tempo, per evitare che le persone si "adagino sugli allori" per troppo tempo. L'ultimo punto riguarda la liberalizzazione di determinati settori come trasporti ed energia e incentivare la concorrenza all'interno di essi. Ulteriori approfondimenti, ulteriori risposte e dimostrazioni ai quesiti più importanti sono disponibili sul sito internet del partito.