Dal 19 aprile al 16 maggio del 1943 ci fu la rivolta del ghetto di Varsavia. La mattina del 19 aprile scorso a Varsavia l'insurrezione è stata ufficialmente ricordata con il suono delle sirene ed il tocco di tutte le campane della città. Davanti al monumento agli eroi della rivolta del ghetto hanno parlato gli ebrei sopravvissuti, il presidente polacco Bronislaw Komorowski, il capo del governo Donald Tusk ed il presidente del Parlamento europeo Martin Schultz.

Il Centro di Studi Ebraici dell'Università Orientale degli Studi di Napoli ricorda i fatti di settanta anni fa attraverso la proiezione del film-documentario "Kronika powstania w Getcie Warszawskim według Marka Edelmana" di Jolanta Dylewska. Il film è del 1993 e sarà proiettato giovedì 9 maggio prossimo, in polacco con sottotitoli in italiano, nell'ambito dell'Insegnamento di Lingua e Letteratura Polacca, dopo un'introduzione di Andrea De Carlo e Dorota Hartman, a partire dalle 16 e 30. L'evento avverrà presso il Palazzo Mediterraneo, nell'Aula 2.3 ed è inserito in una programmazione del Centro di Studi Ebraici.

Le deportazioni naziste del 1942 da Varsavia furono terribili. Nel 1943, di conseguenza, gli ebrei del ghetto di Varsavia avevano ben chiare le intenzioni del tedeschi, quando decisero di ribellarsi. Raccolsero le loro esigue armi e combatterono, sapendo come sarebbe finita, contro l'esercito hitleriano.

Resistettero con tutto il loro coraggio sino al 16 maggio, infliggendo in questi 27 giorni di lotta perdite non indifferenti all'esercito tedesco, che infine distrusse totalmente il ghetto di Varsavia e poi quasi del tutto l'intera città di Varsavia. Uno tra i Libri da leggere che ricordano la rivolta del ghetto è proprio "Il Ghetto di Varsavia lotta" (Giuntina) di Marek Edelman, vice comandante dell'Organizzazione ebraica di combattimento. Da leggere anche "Conversazioni con il boia" (Bollati Boringhieri) di Kazimierz Moczarski e "La mia testimonianza davanti al mondo" (Adelphi) di Jan Karski, che cercò di far intervenire gli Alleati in difesa degli ebrei polacchi.

Moczarski fu un giornalista e partigiano polacco che nel suo libro espone con dovizia di particolari le parole di Jurgen Stroop, capo delle SS di Varsavia, responsabile della distruzione del ghetto. Il criminale di guerra Stroop fu giustiziato nel 1952.