Dopo l'espulsione dal Movimento Cinque Stelle del Senatore Marino Mastrangeli per la sua partecipazione a Pomeriggio Cinque, nonostante il divieto per i parlamentari grillini di partecipare a Talk show, è arrivata ieri anche la cacciata di Antonio Venturino, deputato regionale siciliano e vicepresidente dell'Ars, per aver criticato l'operato del M5S e del suo leader Beppe Grillo.

Venturino aveva rilasciato, nella giornata di mercoledì 8 maggio, alcune dichiarazioni a Repubblica e al sito dell'Espresso affermando di essere contrariato dall'atteggiamento di protesta tenuto dal Movimento 5 Stelle per non aver accettato alcuna forma di dialogo con il Partito Democratico.

Anche ieri sera, ospite nella trasmissione di Michele Santoro, Servizio Pubblico, il Vice Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Venturino ha iniziato il suo intervento attaccando le regole del Movimento e accusando Grillo perchè sembra che nel cacciarlo via dal Movimento 5 Stelle lo avrebbe definito "un pezzo di m....".

Incalzato dalle domande di Santoro ma soprattutto di Marco Travaglio, vice direttore de Il Fatto Quotidiano, Venturino però ha dato l'impressione di volersi arrampicare sugli specchi. I veri motivi della sua esplulsione sarebbero legati, infatti, al fatto che negli ultimi mesi abbia disatteso una delle regole fondamentali del Movimento Cinque Stelle, ossia la rendicontazione delle spese. Ha trattenuto l'intero stipendio di marzo e aprile adducendo diverse scuse ai suoi colleghi deputati che lo accusavano di incoerenza e di mancanza di lealtà nei confronti degli elettori che ora si aspettano solo le sue dimissioni.

Esiste comunque un problema all'interno del M5S perchè non è facile per i parlamentari grillini vedersi passare così tanti soldi per le mani e doverli restituire, soprattutto se si vive accanto ai colleghi parlamentari degli altri partiti che, al contrario di loro, fanno la vita da nababbi senza dover rendere conto a nessuno.