Turchia: resta occupata piazza Taksim, simbolo della protesta. Oggi è un giorno relativamente tranquillo, ma c'è chi parla della classica quiete prima della tempesta. Le parole di Erdogan, appena tornato da un viaggio in Nordafrica, non sono certo servite a gettare acqua sul fuoco. Troppi i morti, i feriti, il dolore degli ultimi giorni.

Il Premier non guarda in faccia nessuno



Erdogan insiste nel suo disegno di riqualificare piazza Taksim, a Istanbul, costi quel che costi. Anzi, il premier ha fermamente ribadito la sua condanna contro le proteste illegali e "il gioco sporco" dei manifestanti, accusandoli, più in particolare, di avere approfittato della situazione creatasi per saccheggiare i negozi, dando vita a una sorta di "esproprio proletario" stile anni '70.

Unica apertura del governo verso i manifestanti è stata la promessa di avviare un'indagine su eventuali eccessi consumati da parte della polizia. Ovviamente servirà tempo. Intanto la Turchia tutta è in fermento. Migliaia di persone sono tornate a contestare Erdogan, anche ad Ankara. La repressione, durissima, avrebbe provocato, in una sola settimana, tre morti, ben 4000 feriti e moltissimi arresti.

Borsa in netto rialzo dopo le parole di Erdogan

I manifestanti puntano tutto sulla negoziazione, vista come l'unico modo per uscire dall'empasse. E' quanto scrivono gli esponenti della "Piattaforma Taksim", gli stessi che due giorni fa hanno incontrato il vice premier Bulent Arinc per sottoporgli le condizioni per ritirarsi dalle piazze, ma ovviamente diventa sempre più difficile tenere a freno le classiche teste calde, sempre presenti in ogni movimento, desiderose di vendetta dopo gli scontri di piazza.

L'indice Bist 100 della Borsa di Istanbul ha però guadagnato oltre tre punti percentuali dopo il discorso del primo ministro Erdogan. L'indice Bist 100 ha infatti chiuso la seduta odierna a 78,608 punti, con un rialzo di 3,5 punti percentuali.

Forte dell'appoggio dei suoi sostenitori, Erdogan ha ricordato che la volontà nazionale si è espressa con le elezioni che gli hanno dato la maggioranza e ha dato la sensazione di poter tenere sotto controllo la situazione.

Ieri, intanto, un poliziotto è morto negli scontri nella città di Adana. Sarebbe caduto da un ponte durante le proteste anti-governative.

Vista dall'esterno la situazione resta esplosiva, ma solo nel corso dei prossimi giorni si capirà quale strada intraprendere per riportare serenità in Turchia.