L'ambasciata americana in Bolivia è a rischio chiusura dopo che i presidenti di tutti gli stati del Sud America si sono incontrati per mostrare la loro solidarietà al presidente Morales, bloccato per ore in Europa dopo che il suo volo è stato messo sotto controllo con il sospetto di avere a bordo la talpa più famosa del mondo, Snowden.
A Cochabamba, dove è di scena un vertice tra i leader latinoamericani, il presidente boliviano ha ribadito come il suo paese non abbia bisogno degli Stati Uniti come alleato; la delegazione sudamericana si è incontrata con Morales per chiedere ai paesi europei che hanno negato l'accesso al leader boliviano i motivi di tale scelta.
Il 12 luglio si replicherà a Montevideo, in Uruguay, per discutere di ulteriori ritorsioni contro i paesi europei per la "palese violazione" del diritto internazionale; gli unici assenti al vertice erano Brasile, Perù e Cile.
Di certo l'amicizia tra Bolivia ed Usa non è tra le più rinomate visto che da quando è salito al potere nel 2005 i rapporti sono stati problematici, soprattutto quando Morales ha espulso il presidente della Drug Enforcement Agency degli Stati Uniti e l'ambasciatore americano Philip Goldberg nel 2008 oppure quando ha cacciato l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale sostenendo di aver cospirato contro il governo.
Il presidente boliviano ha sempre negato di aver visto l'ex agente dell'Nsa a Mosca o che egli si trovi nel suo paese; Snowden ha cercato asilo in 20 paesi, secondo il gruppo di WikiLeaks, e Bolivia, Ecuador, Venezuela e Nicaragua sono tra i paesi che dicono di non avere escluso la concessione della richiesta.
Nonostante molti paesi che non hanno permesso all'aereo di Morales di sorvolare le proprie regioni abbiano cercato in qualche modo di giustificarsi o ritrattare le proprie decisioni, alcuni funzionari degli Stati Uniti hanno contattato i paesi dove Snowden potrebbe ricevere asilo e spiegato i motivi per cui il signor Snowden deve essere restituito agli Usa, così da affrontare le gravi accuse di tradimento.
