Dalla sua finestra in Piazza S. Pietro, nel suo candido abito bianco Papa Francesco dispensa belle parole che non possono non arrivare ai cuori dei fedeli, ma in un mondo come il nostro, ci sono porte che neanche il successore del soglio di Pietro riesce a scardinare con la voce della non violenza e dell'amore.

Il Papa apre gli occhi al mondo sulla falsità del nostro credo, avverte il mondo che "il Maligno è furbo, ci fa credere che con la nostra giustizia umana possiamo salvarci e salvare il mondo, invece, solo la giustizia di Dio ci può salvare!

E la giustizia di Dio si è rivelata nella Croce". Uno stralcio delle sue parole.

"Se nel nostro cuore non c'è la misericordia, la gioia del perdono, non siamo in comunione con Dio, anche se osserviamo tutti i precetti, perché è l'amore che salva, non la sola pratica dei precetti".

Le parole del Papa, definiscono "la vera forza che può salvare l'uomo e il mondo dal 'cancro' che è il peccato, il male morale, spirituale" e dice poi "se noi viviamo secondo la legge 'occhio per occhio, dente per dente', non usciamo dalla spirale del male. Il Maligno è furbo, e ci illude che con la nostra giustizia umana possiamo salvarci e salvare il mondo. In realtà, solo la giustizia di Dio ci può salvare!

E la giustizia di Dio si è rivelata nella Croce".

Tre parabole del capitolo 15 del Vangelo di Luca sono state menzionate nel discorso, la pecora smarrita, la moneta perduta, e poi quella del padre e dei due figli, il figlio 'prodigo' e il figlio che si crede giusto, che si crede santo. Qui c'è tutto il Vangelo, qui è, c'è tutto il Cristianesimo!

Ma.. non è 'buonismo'!

"Gesù è tutto misericordia, tutto amore: è Dio fatto uomo. Ognuno di noi è quella pecora smarrita, quella moneta perduta; ognuno di noi è quel figlio che ha sciupato la propria libertà seguendo idoli falsi, miraggi di felicità, e ha perso tutto. Ma Dio non ci dimentica, il Padre non ci abbandona mai.

E' un padre paziente. Rispetta la nostra libertà, ma rimane sempre fedele. E quando ritorniamo a Lui, ci accoglie come figli, nella sua casa, perché non smette mai, neppure per un momento, di aspettarci, con amore. E il suo cuore è in festa per ogni figlio che ritorna- E' in festa perché è gioia. E' in festa quando uno di noi peccatori torna".

"Il pericolo qual è? Che noi presumiamo di essere giusti, e giudichiamo gli altri. Giudichiamo anche Dio, perché pensiamo che dovrebbe castigare i peccatori, condannarli a morte, invece di perdonare. Allora sì che rischiamo di rimanere fuori dalla casa del Padre! Come il fratello maggiore della parabola, che invece di essere contento perché suo fratello è tornato, si arrabbia con il padre che lo ha accolto e fa festa.

Se nel nostro cuore non c'è la misericordia, la gioia del perdono, non siamo in comunione con Dio, anche se osserviamo tutti i precetti, perché è l'amore che salva, non la sola pratica dei precetti. E' l'amore per Dio e per il prossimo che dà compimento a tutti i comandamenti. Questa è la sua gioia: perdonare".

La giustizia umana non salva. "In realtà, solo la giustizia di Dio ci può salvare! E la giustizia di Dio si è rivelata nella Croce: la Croce è il giudizio di Dio su tutti noi e su questo mondo. Ma come ci giudica Dio? Dando la vita per noi! Ecco l'atto supremo di giustizia che ha sconfitto una volta per tutte il Principe di questo mondo; e questo atto supremo di giustizia è proprio anche misericordia.

Gesù ci chiama tutti a seguire questa strada: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» ".

"Ora io vi chiedo una cosa: adesso ognuno pensi a una persona con la quale non stiamo bene, siamo arrabbiati. In silenzio pensiamo a questa persona, preghiamo per questa persona e diventiamo misericordiosi per questa persona".

Al termine dell'Angelus ha ricordato la proclamazione del beato Josè Gabriel Brochero, sacerdote della diocesi di Cordoba, nato nel 1840 e morto nel 1914. "Spinto dall'amore di Cristo si dedicò interamente al suo gregge, per portare tutti nel Regno di Dio, con immensa misericordia e zelo per le anime", Brochero, il cosiddetto "prete-gaucho", "stava con la gente" e cercava di portarne tanti agli esercizi spirituali. "Alla fine era cieco e lebbroso, ma pieno di gioia, la gioia del buon Pastore".