Secondo la nostra Costituzione il diritto allo studio è un diritto soggettivo fondamentale, inderogabile ed inalienabile. Eppure al giorno d'oggi frequentare l'Università in qualsiasi posto d'Italia diventa sempre più oneroso e sempre più possibilità riservata a ben poche persone.
Ogni anno ,da dieci anni a questa parte, i vari Atenei rincarano la dose delle loro già eccessive tasse facendo sì che parallelamente ogni anno milioni di studenti appena diplomatosi decidano di rinuciarvi.
Prima di scendere nei particolari, occorre sapere che il pagamento universitario si divide in due parti: quella riservata all'Ateneo e quella riservata alla regione.
Ebbene si, una parte del vostro pagamento andrà alla regione e (mantenetevi forte!) questa tassa si chiama appunto contributo al "diritto allo studio".
Oltre all'indecoroso controsenso, nell'anno 2011/2012 questa tassa è aumentata anche più del 100% passando in alcuni casi come a Napoli ed a Bergamo da 60 euro a 140 euro. Altro che diritto allo studio. Ma se la cifra della prima tassa non vi è sembrata esageratamente eccessiva vi segnaliamo nuovi aumenti di anno in anno delle tasse riservate all'Ateneo.
Occorre chiarire che le tasse dell'Ateneo sono suddivise per fasce secondo reddito ISEE che, in molti casi, vanno dalla 1° alla 14°. Tuttavia, anche rientrando nelle fascia più basse, abbiamo tasse annuali (consideriamo la somma delle varie rate) per nulla abbordabili.
Se vogliamo considerare le prime tre fasce (quelle più "agevolate") le tasse annuali nei vari Atenei vanno dai 550 agli 800/900 euro, tasse regionali ovviamente escluse. Se consideriamo anche le varie spese che ogni studente deve affrontare di anno in anno, ci rendiamo conto che studiare è diventato un vero e proprio lusso.
Non ci sono infatti biglietti di bus, treni e metropolitane a prezzi più ridotti per gli studenti ed a questi si aggiungono i prezzi altissimi per ogni manuale, codice o saggio che lo studente deve acquistare.
Infine è bene precisare che esistano varie iniziative volte ad aiutare lo studente nel pagamento dell'enorme spesa universitaria come borse di studio e part-time lavorativi nei dipartimenti e biblioteche.
Tuttavia queste agevolazioni sono riservate ad un numero ristrettissimo di persone meritevoli. Ciò comporta che tantissime altre, egualmente degne, non possono usufruire di questo meritato contributo. E così in Italia diventa sempre più preoccupante, anno per anno, il ribasso del numero dei laureati.