Secondo quanto stabilito dall'art. 59 della Costituzione, sono senatori "a vita" (salvo rinuncia), i presidenti emeriti della Repubblica. Oggi ne rimane in carica solo uno (Carlo Azeglio Ciampi), considerata la rielezione di Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato inoltre, nel corso del suo mandato, può nominare cinque senatori a vita tra i cittadini che abbiano "illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.

E' di questi giorni la nomina di Claudio Abbado, direttore d'orchestra, Renzo Piano, architetto, Carlo Rubbia, fisico nucleare, già Premio Nobel nel 1984, e di Elena Cattaneo, neurobiologa.

Napolitano, nel precedente mandato, aveva già nominato senatore a vita Mario Monti, economista, poi divenuto premier.

Le facoltà concesse al Capo dello Stato non sono state attivate, nell'Italia repubblicana, dai Presidenti Enrico De Nicola e Oscar Luigi Scalfaro. In precedenza, la prestigiosa nomina ha riguardato in gran parte politici di riconosciuto spessore come Cesare Merzagora, Ferruccio Parri e Meuccio Ruini, nominati da Antonio Segni nel 1963, Giovanni Leone e Pietro Nenni, scelti da Giuseppe Saragat nel corso del suo mandato, Amintore Fanfani, nominato nel 1972 da Giovanni Leone, Camilla Ravera, nel 1982, nel settennato di Sandro Pertini, mentre sotto la presidenza di Francesco Cossiga divennero senatori a vita Giovanni Spadolini, Giulio Andreotti, Francesco De Martino e Paolo Emilio Taviani.

Carlo Azeglio Ciampi, infine, aveva prescelto Emilio Colombo e Giorgio Napolitano, divenuto poi suo successore.

Tra le personalità che hanno dato lustro all'Italia, le cui nomine hanno spesso fatto discutere, Luigi Einaudi aveva concesso il seggio nel collegio dei saggi al matematico Guido Castelnuovo, al direttore d'orchestra Arturo Toscanini, allo scultore Pietro Canonica, allo storico Gaetano De Sanctis, all'economista Pasquale Jannaccone, al poeta Carlo Alberto Salustri (Trilussa), all'archeologo Umberto Zanotti Bianco e a don Luigi Sturzo, sacerdote noto per l'impegno civile e politico.

Saragat nominò senatore a vita Vittorio Valletta, manager della Fiat, nonché il poeta Eugenio Montale, anch'egli Premio Nobel per la letteratura nel 1975. Nomine di rilievo nel periodo della presidenza Pertini: lo storico Leo Valiani, il commediografo Eduardo De Filippo, il critico letterario Carlo Bo e il filosofo e giurista Norberto Bobbio.

Fu senatore a vita anche Giovanni Agnelli, industriale, nominato da Cossiga nel 1991.

In quello stesso anno vi fu la rinuncia alla nomina da parte del giornalista Indro Montanelli. Ciampi conferì la nomina, infine, a Rita Levi-Montalcini, Nobel per la Medicina nel 1986, al poeta Mario Luzi e all'industriale Sergio Pininfarina. Siedono oggi in Senato solo sei senatori a vita, i cinque nominati da Napolitano più il Presidente emerito Ciampi, tenuto conto della recente scomparsa di Andreotti, Colombo e della Levi-Montalcini.

Le critiche piovute in questi giorni sull'opportunità di nominare senatori a vita in periodo di abbattimento dei costi della politica possono far propendere ad una rivisitazione, tra gli altri, dell'art. 59 della Costituzione.