La rete internet èun'arma a doppio taglio e se usata male può provocare anche effetticollaterali. Ma se usata bene può anche dare il via ad infinitediscussioni ed alle volte anche all'intervento della magistratura. Larete internet, in particolar modo Facebook, il social network più usato nelmondo, è un contenitore dove con un click si può distruggerel'operato di una persona o svelare immediatamente se ciò che siscrive combacia con la realtà. Un posto dove ognuno può dire lapropria opinione e confrontarsi con gli altri nel più breve strettogiro di "click".
Nella città diPirandello ad esempio dove le verità vengono nascoste e sepolte,travisate o scritte a tavolino, dove si arriva anche a "banchettare"con il pesce appena pescato dinanzi alle telecamere di una TV localeper dimostrare che il mare di fronte la villa Pertini, a San Leone, èbalneabile, succede che un'associazione ambientalista, Mareamico diAgrigento, a difesa dell'Ambiente e del mare agrigentino abbiafatto scoppiare questa estate più di un caso giornalistico coninterventi finali della magistratura. Il tutto usando solamente deisemplici click, postando sul più famoso social network le foto dellosversamento della fogna direttamente in mare, dove un noto expolitico locale si è fatto riprendere da una TV, un po' di tempo fa,mentre pescava e mangiava molluschi diffusi sugli scogli del litoralesan leonino, le Patelle di mare; oppure denunciando la costruzione dinuove villette in zone che saranno scelte dall'UNESCO come patrimoniodell'umanità, il tutto utilizzando solamente "i click" delmouse.
Oppure tramite deisemplici click vengono postate le immagini delle voragini che sicreano nelle strade agrigentine dopo un semplice acquazzone di fineestate. C'è invece chi come l'Avvocato Ausilia Eccelso tramite unpost ha reso edotti i suoi amici di aver consegnato circa un anno faalla magistratura e contestualmente al primo cittadino di Agrigentoun faldone con tutte le prove delle irregolarità che l'ATO Idricoaveva commesso e quindi si erano poste in essere le basi per chiederelo scioglimento del contratto.
Faldone, che ci fa sapere l'AvvocatoEccelso, non si sa ormai che fine abbia fatto.
Ancora, tramiteFacebook, un'associazione culturale, LabMura, ha documentatoquotidianamente il lavoro svolto da tanti giovani che hannoripristinato alcune zone della via Gallo e salita Boccerie, le viedell'amore a pagamento, ormai abbandonate e restituite con dignitàalla città, dando uno schiaffo morale all'amministrazione assente elontana dalle esigenze della popolazione e dalle più semplici regoledella buona amministrazione.
Altro caso che sta sdegnando il popolo di Facebook è un'immagine che ha fatto inpochi minuti il giro del mondo. Infatti un'emittente nazionaleinglese ha, a modo suo, cercato di suscitare nell'animo dei suoitelespettatori odio e ribrezzo nei confronti del leader siriano Assadmandando in onda una foto di tanti corpi di esseri umani allineati ecoperti da un lenzuolo bianco, asserendo che fossero quelli dellagente uccisa o soppressa con il gas nervino dal regime siriano. Lafoto ritrasmessa in tutto il mondo in poche ore è stata dichiarataun falso dall'autore, un italiano, che ha scritto sulla bachecaFacebook dell'emittente televisiva le proprie rimostranze edaffermando e dando ulteriori prove che la foto è stata fatta in Iraqben 5 anni prima.
Dunque la rete, cosìcome può creare degli eroi, alla stessa maniera può creare epalesare i paladini dell'inganno in men che non si dica (o scriva).Così come si può creare consenso per una guerra, spessoillegittima, così si può fermare la stessa. Ormai il web èdiventato parte dell'essere umano ed usandolo nei giusti modi puòmigliorare l'esistenza, senza scadere comunque nella diffamazione.