Brutta situazione per quanto concerne la prima rata IMU dopo che sembrava essere stata abolita, a causa dell'emendamento del PD potrebbe essere reintrodotta e costringere una parte degli italiani proprietari di prima casa a pagare la rata sulla prima casa. Scopriamo cosa succederà e quali saranno i cittadini italiani a doverla pagare in attesa di versare anche la seconda rata IMU.
A calcolare numeri e cifre, pare che sarebbero oggetto dell'acconto IMU prima casa, circa 4,7 milioni di abitazioni. In pratica saranno colpiti dall'emendamento tutti quelli il cui valore catastale varrebbe una tariffa IMU da pagare da 750,00 euro in poi.
Questa manovra economica (come al solito sulle imposte e tasse) dovrebbe portare 1,25 miliardi di euro, mentre la seconda rata sulle prime case costerà ai proprietari altrettanto portando allo Stato un'entrata toitale di 2,5 miliardi.
Stiamo parlando di un emendamento del PD che dovrà essere trasformato a metà ottobre nel contesto della Legge di stabilità in legge. Ma ci sono anche delle imprecisioni e modifiche rispetto al criterio precedente per determinare le categorie soggette alla reintroduzione dell'acconto IMU. Infatti il peso andrà a ricadere poco sulle abitazioni economiche (A/3) e molto su quelle civili (A/2), mentre pagheranno ovviamente gli immobili di lusso che spesso però non sono accatastati come tali.
Attendendo quello che succederà, una cosa è chiara, ritornare indietro per pagare la prima rata IMU porterà a fare il solletico ai ricchi, all'imbroglio per le case di lusso accastate diversamente, e la solita mazzata sul ceto medio.
In conclusione, non basta l'aumento IVA, le accise sulla benzina che nonostante le chiacchere di Governo sono aumentate lo stesso, e adesso anche il ritorno dell'imposta sulla prima casa come prima rata (acconto) e poi a dicembre la seconda rata.
Ma il Governo Letta non doveva abolire il finanziamento ai partiti? Farsi pagare il credito verso le slot machine di circa 98 miliardi? Fare a meno degli F35? Bloccare l'aumento IVA? Macchè...la politica rimane sempre la stessa che sia di destra sinistra o tecnica, più tasse e niente tagli di spesa e di privilegi alla casta politica.