Esiste un detto popolare che si adatta bene al momentostorico (nonché tragico) vissuto dal Milan, soprattutto dopo il pareggio contro il Genoa, che ha scatenato le proteste dei tifosi. "Il pesce puzzasempre dalla testa" può essere infatti la definizione perfetta per inquadrare la crisi della società rossonera.

Questi i punti salienti da considerare, partendo dalpresupposto che il Milan non è una squadra in grado di lottare per la Champions,ma il suo organico è sicuramente attrezzato per rimanere nella parte sinistra della classifica.

Presidente: In questo momento Silvio Berlusconi è "impegnato" in altre vicende più importanti, mail suo disimpegno non solo economico è palese da molto tempo; nel calcio vincechi investe e il Milan da alcuni anni si barcamena per cercare di allestire unasquadra competitiva, vendendo ogni anno i pezzi migliori.



Dirigenza: uno deglistriscioni esposto in curva fotografava bene le crepe aperte all'interno deivertici rossoneri. "Mentre consumate ivostri giochi di potere, ridate al Milan il blasone che deve avere!"; chicomanda oggi al Milan? Chi si occupa del mercato? Nessuno lo sa e il "redderationem" tra Barbara Berlusconi e Galliani non facilita certo le decisioni strategicheda prendere ed annulla l'immagine di società forte che il Milan ha avuto fino apochi mesi fa.

Allenatore: Allegri sembra avere perso il bandolo dellamatassa; è sempre pacato nelle dichiarazioni, ma è un uomo smarrito tra ilsapere di essere un "dead man walking"e l'essersi appiattito su un basso profilo. Pare rassegnato al peggio ed incapacedi rimettere in carreggiata la propria squadra.

Un allenatore non serve tantotatticamente, ma a dare gli input giusti e a motivare la rosa; oggi non èadatto al compito specifico, nonostante il suo indiscusso valore.

Preparatori e medici: chiunque abbia visto una partita delMilan si è domandato perché qualsiasi avversaria corra più dei rossoneri e perchél'unico elemento che vada in pressing (Kakà) sia anche combinazione, l'unicoche non abbia svolto la preparazione con i compagni.

In campo dall'alto il Milan sembra una squadradi subbuteo con giocatori che occupano una porzione di 10 metri di campo, senzamai "avventurarsi" in zone sconosciute. Altro particolare da tenere in memoriaè che in rosa ci sono sempre giocatori infortunati e che per recuperareimpiegano tempi biblici rispetto a quelli di altre squadre.

Persino ragazziteoricamente in piena vigoria fisica comeDe Sciglio ed El Shaarawy (entrambidel '92) sono sempre infortunati e il loro rientro viene sempre rimandato. Suquesto aspetto, dirigenti e parte tecnica dovrebbero investigare e prendere leadeguate contromisure, perché la componente atletica-medica è fondamentale nelcalcio di oggi.

Giocatori: è chiaro che la maggior parte di loro non sarebbe neancheentrata a Milanello fino a pochi mesi fa e questo non può essere a loroaddebitato. Zapata non potrà trasformarsi in Thiago Silva e Matri reincarnarsi inIbrahimovic, ma il rendimento di molti di loro è inferiore alle loropotenzialità. Balotelli ne è l'esempiolampante; si trascina per il campo indolente e senza furia agonistica,evidenziando seri problemi di personalità. In generale però sembrano tuttirassegnati al peggio, incapaci di cambiare atteggiamento e di trovare dentro diloro gli stimoli necessari.