La domanda che potrebbe sembrare banale in verità non lo è. Infatti al contrario di quanto si creda il carcere è un sistema rieducativo, o almeno lo dovrebbe essere nell'idea moderna di carcere, dove si è superata la sola idea che puntava sul luogo a favore di un idea anche rieducativa. Tale concezione è dovuta al riconoscimento che la "colpa" di un individuo che delinque è da ascriversi in parte anche ai limiti sociali, culturali ed economici della società di cui fa parte l'individuo stesso.
Un esempio di eccellenza delle carceri come luogo di rieducazione, per esempio, si può individuare nei paesi scandinavi, dove ormai il carcere "tradizionale" non esiste più, ma esistono solo centri di rinserimento sociale e lavorativo.
Ma mentre nel Nord Europa il sistema carcerario è all'avanguardia, in Italia e in molti altri paesi, purtroppo la tendenza si sta invertendo, ritornando sempre più ad un sistema detentivo, anche per reati minori (per esempio la Legge Bossi-Fini ha introdotto il reato di clandestinità, contribuendo non poco al sopraffollamento delle carceri), con la conseguenza di un eccessivo sovraffollamento delle carceri ed il conseguente degrado della vita carceraria.
In Italia per esempio, le stime sono allarmanti, basti pensare che solo 2013 più di quaranta detenuti e almeno dieci guardie carcerarie si sono tolte la vita per le disumane condizioni di vita all'interno del carcere.
Per questo la Comunità di Sant'Egidio, come ogni anno, lo scorso 30 novembre ha organizzato, insieme a tante altre organizzazioni, la consueta manifestazione Cities for Life - Città per la vita, dove una rete di più di 1700 città di tutto il mondo hanno manifestato, attraverso l'illuminazione dei loro monumenti più significativi, per l'abolizione della pena di morte e per delle carceri più umane.
Un evento che è stato preceduto anche da un congresso di alcuni ministri della giustizia di vari paesi (per lo più africani), in cui si è discusso, non solo della pena di morte, ma soprattutto sulle condizione dei carcerati.
Da queste manifestazioni, promosse dalla Comunità di Sant'Egidio e da tutte le organizzazione operanti nel settore, è derivato un appello rivolto ai governanti affinché varassero delle nuove leggi per riformare il sistema carcerario.