Matteo Renzi ha bruciato tutte le tappe, in brevissimo tempo e' passato dalla poltrona di sindaco di Firenze a quella di possibile capo del governo passando dalla segreteria del PD, ha venduto bene la sua immagine, la sua esuberanza, la sua voglia di strafare, ha fatto credere a tutti di non essere solo un rottamatore ma di essere il nuovo, di essere il politico giusto per salvare il Paese.

Da neo segretario del PD ha trattato in pochi giorni la riforma della legge elettorale con il nemico di tutti, suscitando anche molte riserve dell'ala Bersaniana la più ostile a Berlusconi e per questo motivo ha conquistato anche la credibilità di molti scettici. Tuttavia la rapidità degli eventi pone alcuni interrogativi cui proprio Renzi dovrà dare risposta in questi giorni di consultazione. Prima di tutto dovrà esporre il suo programma ancora oscuro a tutti; quindi dovrà cercare di comporre una maggioranza che al momento è molto esigua e, di certo, può contare solo sulla disponibilità di Alfano che è l'unico a non avere alternative essendo condannato a sparire dalla circolazione in caso di ricorso alle urne.

Alfano pertanto contrariamente alle sue esternazioni non può proprio avanzare pretese. Certamente non può contare di fare una maggioranza con Grillo, il quale scommette proprio su un fallimento di Renzi per sperare di raggiungere il 51 per cento in caso di elezioni e governare da solo. I cinquestelle non hanno fatto mistero di raggiungere il 37 per cento ed arrivare al 51 con il premio di maggioranza. Neppure il suo partito pare essere molto compatto nel sostenerlo gli crea problemi, anzi l'ala vicina a Civati sembra abbia chiesto un accordo con Sel che però non piace molto ad Alfano.

Sulla base di queste considerazioni, se qualcuno non ci rimette la faccia e rinuncia a qualcosa formare il governo per Matteo Renzi sara' molto difficile . Non è neppure pensabile un nuovo esecutivo di larghe intese esteso a Forza Italia, perchè verrebbe meno la promessa "mai con Berlusconi" e rischierebbe di perdere mezzo partito .Molto probabilmente il sindaco di Firenze sarà costretto a formare un esecutivo solo per approvare la legge elettorale e poi andare alle urne. In questo caso sarebbe per Renzi un grande fallimento col rischio di bruciarsi prematuramente. Questa è forse la sola ipotesi cui Renzi non abbia pensato, altrimenti non avrebbe accelerato per andare a Palazzi Ghigi ed avrebbe aspettato che gli eventi maturassero da soli.

Tutto questo dimostra una sola cosa, che senza Berlusconi non si governa. La maggioranza degli italiani è sempre stata di centrodestra e lo dimostra l'alta percentuale di astensione nelle tornate elettorali. Mediamente l'ottanta per cento di quelli che non vanno a votare è un elettorato di centrodestra, e se questi andassero tutti alle urne per la sinistra non ci sarebbe partita. Non traggano in inganno le due vittorie di Prodi che vinse sempre per uno scarto di voti irrisorio molto probabilmente dovuto anche a schede annullate a danno del centrodestra. Tutte le volte che ha prevalso il centrodestra Berlusconi ha sempre vinto con ampio consenso.

Renzi queste cose le sa bene per cui se non riesce a trovare una forte maggioranza il ricorso alla urne sarebbe la soluzione migliore.Non a caso il giovane premier incaricato ha lanciato un messaggio molto sibillino. Nella sua conferenza dopo aver ricevuto l'incarico ha lanciato l'invito a collaborare a tutte le forze politiche dicendo che le riforme istituzionali si fanno con tutto l'arco costituzionale. Ma questo invito era esteso a Berlusconi anche per l'azione di governo quando si parlerà di tasse occupazione e crescita, magari realizzando un accordo sottobanco se le cose si dovessero mettere male.