Se invece di pensare alla legge elettorale si pensasse di fare prima le cose più  urgenti forse prenderemmo meno schiaffi e saremmo più rispettati. Ogni giorno siamo costretti a subire richiami, osservazioni, inviti, ingiunzioni, offese e non siamo capaci di replicare perchè siamo un paese allo sbando. Abbiamo un parlamento che la Corte Costituzionale ha definito incostituzionale perchè una buona parte dei suoi componenti sono solo dei nominati e non sono stati regolarmente eletti con un voto popolare.

Tuttavia la stessa Corte si è guardata bene dal delegittimarlo anzi, nelle motivazioni della sentenza lo ha dichiarato legittimo molto probabilmente perchè essendo la stessa Corte composta da 15 giudici, di cui nove di sinistra, ha pensato bene di non far cadere un governo guidato in quel momento da un rappresentate del partito di appartenenza degli stessi giudici. In altre circostanze si sarebbe andati direttamente alle urne.Abbiamo un governo che non è più espressione del voto popolare, ma è un governo di nominati che non sono mai stati eletti da nessuno e il loro nome non figurava neppure nelle liste elettorali. Siamo costretti a subire i governi di scopo.

Ora abbiamo il governo Renzi che, forte di aver vinto le primarie con 2.700.000 voti, circa un quinto dell'elettorato del partito democratico, pertanto neppure dalla maggioranza di quel partito, si è sentito autorizzato ad impallinare il governo Letta che pure era un governo a guida di sinistra. Renzi ha pensato bene di aumentare la sua notorietà facendo un accordo con Berlusconi sulla riforma della legge elettorale.

Risultato: si è esposto al ricatto di Alfano e di Berlusconi ed ha partorito per il momento un mostro di riforma che renderebbe il paese ancora piu' ingovernabile se si dovesse andare alle urne nel giro di qualche mese. Nonostante tutto il Presidente della Repubblica ha già detto che prima di promulgare la nuova legge elettorale dovrà esaminarla attentamente. 

Abbiamo il debito pubblico più alto del mondo, ogni italiano si porta sulle spalle il peso di un debito che non ha mai fatto, ma che ha fatto la politica con i suoi sperperi e le sue ruberie. Abbiamo la disoccupazione più alta tra i paesi tra i paesi del G20 con i giovani che ormai sfiduciati hanno perfino smesso di cercare lavoro.

Proprio ieri sono stati diffusi i dati delle imprese soggette a procedure fallimentari, sono stati battuti tutti i record di imprese fallite o soggette ad amministrazione controllata o comunque a procedure concorsuali . Nel bel paese le imprese falliscono per crediti e non per debiti. Se a queste imprese fallite si aggiungono i commercianti ed artigiani che cessano l'attività per carenza di liquidità il quadro che abbiamo davanti è semplicemente desolante.

Nonostante tutto il nostro premier si preoccupa di di tener alta la sua immagine mediatica e di essere onnipresente dove non è necessario. Gli eventi di questi giorni stanno dimostrando che le risorse necessarie per realizzare tutte le cose promesse non sono sufficienti e vengono alla luce le prime difficoltà per il governo. Molto probabilmente tra qualche giorno ci accorgeremo che il sindaco di Firenze è stato sopravvalutato e per far ripartire il paese ci vorrà qualcosa di più. Ci vogliono i soldi, quelli veri, che le banche negano a tutti e che invece dovrebbero concedere a tutte le imprese per consentir loro di far ripartire l'economia ed i consumi.