Nei giorni scorsi il premier Letta ha avuto numerosi incontri di lavoro con esponenti politici e del mondo del lavoro, al termine dei quali ha sempre sostenuto di aver trovato piena concordanza con i suoi interlocutori e che tutti hanno richiesto al governo di continuare la sua marcia per evitare le elezioni. Egli stesso ha ammesso che il patto di governo è finalizzato alla sottoscrizione di un programma concordato per arrivare fino al 2018. A quanto pare però le cose non stanno proprio come le racconta il premier. Infatti il giorno dopo Renzi non e' stato tanto tenero nel commentare l'incontro, anzi, dal tono e parole usate, sembrerebbe che abbia proprio schiaffeggiato il premier rinfacciandogli che il governo ha fatto poco e, che se l'azione del governo non dovesse cambiare radicalmente, ne tragga le conseguenze e passi la mano.

Non è stato neppure tenero su un eventuale rimpasto, ricordando a Letta che il problema del rimpasto è solo un fatto tecnico, mentre il paese chiede cose concrete risposte immediate ai problemi sociali.

Non è stato da meno il presidente di Confindustria Squinzi che gli ha chiesto di passare la mano perchè il paese non può ulteriormente aspettare. Con Squinzi anzi la polemica è ancora più accanita perchè le richieste del presidente di Confindustria sono reiterate e non sono solo di questi ultimi giorni . Il premier invece cerca di attenuare i toni per prendere tempo e galleggiare proprio contrariamente a quanto egli stesso sostiene di non voler fare, assolutamente galleggiare. E' oltretutto incredibile che Letta non riesca a capire che le stoccate di Renzi non sono colpi di fioretto, ma mazzate che richiedono una risposta concreta ed immediata sulla soluzione dei problemi del paese.

Letta probabilmente, non possiede una reattiva capacità o non è in grado di potersi impegnare seriamente su problematiche le cui decisioni devono essere concordate con la maggioranza che sostiene il suo governo e, guarda caso, di questa maggioranza fa parte Renzi il suo più accanito competitor.

Altrettanto si chiede dal lato delle opposizioni, Forza Italia ha chiesto esplicitamente al premier di passare la mano, stante la sua incapacità di risolvere la crisi o di realizzare un programma capace di far ripartire il paese.

Anche la Confcommercio negli ultimi giorni ha contestato l'azione del governo ed ha intimato un aut se non riesce fermare l'emorragia delle piccole e medie imprese che ormai sono al collasso.

Perfino la Camusso, dopo aver ascoltato i dati sulla disoccupazione che ha ormai toccato e superato il 13 per cento. riportando il paese agli anni cinquanta, ha minacciato una determinata protesta se il governo non corre ai ripari o non si dimette per coclamata inettitudine.

Non ultimo il presidente della Bce Mario Draghi ha invitato il premier alla cautela perchè anche se in Europa , non in Italia, si registra una lieve ripresa ,la situazione è così debole e incerta che non consente di esaltarsi e diffondere facili ottimismi.

A fronte di tanta insoddisfazione riesce difficile capire come faccia Letta a presentarsi agli italiani e dir loro che le cose vanno migliorando e che il 2014 sarà l'anno della ripresa. Se c'è qualcuno che bara è proprio lui ,che ci propone una situazione virtuale da qualsiasi ottica la si veda, mentre quella reale non lascia sperare in nulla di buono. I problemi del paese non si risolvono con un rimpasto, ne' con la sostituzione di qualche ministro e neppure recandosi ogni settimana al Quirinale .

Anzi possiamo certamente dire che parte della precaria situazione del paese è colpa anche del Presidente della Repubblica che ha voluto e persevera a tenere in piedi governi incapaci pur di non portare il paese alle elezioni. Letta, invece di andare al Quirinale , invece di raccontare bugie, dovrebbe prendere atto delle verità che altri gli spiattellano in faccia e fare non uno ma due passi indietro. Il gioco è finito e non può più barare.