Sempre peggio. Questa, in estrema e drammatica sintesi, la situazione relativa all'impasse che si è creato con la crisi in Crimea. Grande preoccupazione generale soprattutto per la ferma determinazione con cui Vladimir Putin, il piccolo Zar, sembra voler sfidare la Comunità internazionale fingendo di non riconoscere reale importanza alle numerose minacce sanzionatorie di questi giorni, come guardando il mondo dall'alto di una presunta superiorità morale tutta da dimostrare. 


C'era grande attesa per la conferenza stampa all'Aja di oggi - martedì 25 marzo 2014 - da parte di Obama. "Sta alla Russia, ora, agire in modo responsabile rispettando norme internazionali, ma se non lo farà subirà costi ulteriori": queste le sue parole taglienti.

La tensione si leggeva nitida sul suo volto, il momento è davvero delicato.

L'annessione della Crimea alla Russia, maturata tramite un voto referendario non riconosciuto dalla Comunità internazionale, pone tutta una serie di problemi giuridici, economici e naturalmente politici.

Non si fatica a intravedere serie ricadute anche sul prezzo dell'energia in una fase storica che era già tra le più delicate per un'Europa che ancora sta pagando costi enormi per realizzare il grande sogno della UE.

Per l'Italia "non c'è nessun problema energetico nel medio periodo" sostiene il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ma a crederle sono in pochi. Di fatto Mosca è oggi fuori dal G8, è stata sospesa, ma questo era inevitabile. Quello che è diventato un G7 si terrà in Belgio e non più, come inizialmente previsto, a Sochi.

Tutto sta cambiando, preoccupa però la velocità d'evoluzione degli eventi. Nella concitazione di questi giorni basta davvero pochissimo per far precipitare gli eventi, mentre abbiamo notizia che una decina di ucraini rimasti feriti sono stati portati in Italia e precisamente a Trento per le cure del caso, ricevendo subito manifestazioni di solidarietà dalla comunità ucraina presente sul territorio. 


Ucraina e Stati Uniti ribadiscono che non riconosceranno l'illegale tentativo della Russia di annettere la Crimea. L'unica speranza che abbiamo di uscire dalla crisi che si è creata è imboccare con decisione la strada del dialogo ma al momento non siamo ottimisti perché l'atteggiamento generale di un Putin mai tanto fermo sulle sue posizioni sottintende una strategia politica e militare che non lascia spazio a troppe concessioni. Speriamo naturalmente di sbagliare.