La Seconda Guerra Mondiale è stata lo spartiacque dei nostri tempi. Nei paesi sviluppati come in quelli sottosviluppati, la fine della guerra ha segnato una rottura con l'intera storia precedente dell'uomo.
La grande illusione
Dopo il 1945, 'idea che il "progresso" era inevitabile e che il futuro del mondo moderno sarebbe stato fondamentalmente di coesione e di coerenza fu condivisa da tutti, anche da coloro che fino ad allora erano stati pessimisti. Opinione diffusa era che l'uomo avanzava verso un futuro più progredito, più tecnologico, più egualitario e niente ormai poteva fermarlo.
La triste realtà
La verità più saliente è il fatto che quell'idea, ottimistica e spesso utopistica, si è dimostrata del tutto fuoristrada. Quello che è accaduto, sopratutto negli ultimi quindici anni, è che una disintegrazione al rallentatore sta lentamente lacerando tutto il mondo. Molti paesi, la cui coesione strutturale e spirituale era data per scontata, si sono spaccati. Molti confini assegnati dopo la fine della seconda guerra mondiale non reggono più. Il mondo economico moderno sta perdendo i suoi equilibri, il progresso e la ricerca,vittime della crisi economica mondiale, battono il passo.Le forze internazionali come l'ONU stanno perdendo di efficacia e ancor più grave, sono divenute solo organizzazioni di dibattito sulle questioni internazionali senza alcuna capacità vera di intervento risolutivo.
Prospettive
Il futuro appare meno certo e piacevole; inevitabile l'acuirsi di una crisi di fiducia in quanto appariremo incapaci di affrontare i problemi e gli eventi. Il rischio di una depressione collettiva è all'orizzonte. Una iniezione di fiducia ci può arrivare da un paradosso: forse questi fenomeni apparentemente solo negativi, si ripercuoteranno positivamente su una gestione del mondo più egualitaria, sociale ed etica.