Ormai da diverso tempo sono convinto dell'estrema importanza di preferire una dieta a base di prodotti biologici e naturali, prevalentemente costituita da vegetali e frutta ed estranea, soprattutto, alla produzione eseguita secondo metodologie industriali, molto spesso ricche di conservanti e prodotti chimici utilizzati per massimizzare i fatturati.

Lo stesso ragionamento effettuato sul cibo può essere condotto sull'utilizzo dei prodotti per la cosmesi quotidiana: siamo veramente a conoscenza delle sostanze che sono contenute nei più comuni prodotti cosmetici che ogni giorno usiamo per la nostra igiene?

Ho iniziato dunque ad informarmi su questi argomenti ed ho trovato un sito molto interessante (www.biodizionario.it) che consente, tramite il suo vasto database, di verificare la nocività di quelle sostanze che molto spesso sono riportate sulle etichette dei prodotti cosmetici con nomi e sigle ai più sconosciuti. Consiglio vivamente ad ognuno di provare a verificare, anche solamente per curiosità, gli ingredienti che sono contenuti ad esempio nel sapone che avete in bagno, oppure nello shampoo che usate quasi quotidianamente.

Analizzando un comune prodotto che usavo qualche tempo fa ho trovato al suo interno Butylphenyl Methylpropional (fragranza di origine sintetica, può dar luogo a sensibilizzazioni, allergie e irritazioni), Carbomer (è un gelificante a base petrolifera, una resina sintetica, simile al plexiglass, non biodegradabile in nessun modo che quindi finisce direttamente nella catena alimentare), Propylene Glycol (solvente a base petrolifera, più conosciuto come liquido antigelo per radiatori, in grado di esercitare la sua azione solvente anche sulla pelle…), assieme ad altre sostanze "un po' meno" pericolose!

Ma la cosa più sconcertante è stata il risultato dell'analisi di due prodotti appartenenti ad una linea che si proclama al 99% di origine vegetale e dunque biologica, di cui non faccio il nome per evitare eventuali problemi.

Tra gli ingredienti ho trovato in entrambi i casi Cocamide DEA: si tratta di un liquido derivante dall'olio di cocco e, cito da Wikipedia, "Nel giugno 2012, l'ente di Salute ambientale della California, California Office of Environmental Health Hazard Assessment ha aggiunto la cocamide DEA alla Proposition 65 della California (1986) nell'elenco dei prodotti chimici che causano il cancro, e nel settembre 2013, il Centro per la Salute Ambientale Californiano (CEH) ha lanciato una causa contro quattro società che sostenevano la vendita di shampoo e sapone contenenti il composto".

Poi ho trovato anche PEG-40 hydrogenated castor oil (è ricavato dall'olio di ricino, ma per ogni molecola di olio ce ne sono 40 di ossido di etilene, derivato petrolifero) e Methylisothiazolinone (potente allergizzante, contenuto inoltre in molti detersivi liquidi).

La conclusione del ragionamento è che non è sufficiente, per un consumatore desideroso di utilizzare esclusivamente prodotti naturali e biologici perché preoccupato per la propria salute, affidarsi solamente alla pubblicità o alla dicitura "prodotto naturale"(o vegetale, o biologico): è necessario verificare effettivamente gli ingredienti e l'eventuale nocività degli stessi.