Una delle questioni più importanti per il nostro Paese è quella dell'approvvigionamento energetico. Rispetto al passato tanto è stato fatto: la quota di energia ottenuta da fonti rinnovabili è aumentata nettamente negli ultimi decenni. Ciò è avvenuto sotto la spinta delle politiche globali finalizzate alla riduzione della produzione di energia da fonti fossili e, conseguentemente, di immissione di anidride carbonica nell'atmosfera. La portata ambientale di queste politiche è indubbiamente rilevante, tuttavia ci sarebbero anche tanti altri motivi per scommettere ancor di più sulle energie rinnovabili.

Per l'Italia, in particolare, così povera di fonti energetiche di origine fossile, la prospettiva di accrescere sempre più la produzione di energia da fonte rinnovabile dovrebbe essere in cima agli intenti di chi regge le sorti del Paese. Non solo la produzione industriale ed artigianale, ma anche gli stessi usi civili dell'energia, probabilmente richiederanno negli anni a venire una disponibilità crescente di energia. Allo stesso tempo, l'aumento della domanda da parte delle nazioni in via di sviluppo, a cui presumibilmente non potrà corrispondere un aumento dell'offerta, porterà ad un notevole incremento dei prezzi, che si ripercuoterà su un'economia già in forte affanno. Inoltre la nostra dipendenza dai paesi produttori riduce e ridurrà sempre più l'autonomia politica e decisionale del nostro Paese.

Di fronte a questo scenario, dobbiamo registrare, invece, un rallentamento delle politiche tese alla diffusione del fotovoltaico e di altre fonti di energia rinnovabile. Il meccanismo del conto energia, che ha consentito la diffusione del fotovoltaico in Italia è stato frenato dalla carenza di risorse. D'altronde non si può negare che l'impatto degli incentivi sulle casse dello Stato stava diventando eccessivamente oneroso.

Tuttavia lo Stato potrebbe provvedere direttamente all'installazione di milioni di pannelli fotovoltaici su tutte le superfici di proprietà pubblica: dalle strade alle ferrovie, dalle scuole alle caserme, dalle università agli ospedali. Questa operazione porterebbe enormi vantaggi economici ed ambientali, farebbe diminuire il costo dell'energia e ridurrebbe la dipendenza del nostro Paese da fonti fossili e nucleari.

Inoltre i vantaggi ricadrebbero sull'intera collettività e non solo sui proprietari di case o su chi ha un tetto ed un capitale per l'installazione dell'impianto. Ovviamente andrebbero comunque agevolate anche le iniziative di chi vuole installare un impianto per l'energia destinata alla propria abitazione (scambio sul posto), sia con misure di natura fiscale che abbattendo la burocrazia che spesso ostacola il cittadino animato da buone intenzioni.