Chiuso a riccio nella sua politicafatta di innovazioni che produrranno in realtà solo un peggioramentodel debito pubblico e della disoccupazione, se si guarda alloscellerato progetto de 'La Buona Scuola' sbandierato ai quattroventi, Renzi dichiara da una parte aperte le consultazioni madall'altra chiosa e dice “faremo come dico io”. La dimostrazionedi quanto sia in realtà insostenibile a livello economico la suariforma della scuola è facilmente dimostrabile. L'incapacitàdello stesso Renzi, ottimamente coadiuvato dalla Giannini e daqualche altro deputato di FI che probabilmente ha conservatogravissime lacune anche in Italiano, risiede nell'elevato costo dellastessa, con la Troika dietro l'angolo pronta a commissariare l'Italiache dovesse sforare gli obiettivi di bilancio!
Mani bucate
All'opinionepubblica basta dare in pasto la parola stabilizzazione dei precariper tacitare ogni dubbio sulla bontà politica del progetto diriforma della scuola. Peccato che la stessa opinione pubblicaignori come stanno le cose, con la spada di Damocle pendente dellasanzione europea di 4,5 miliardi che sarà applicata all'Italia perla mancata stabilizzazione di tutti i precari della scuola che hannomaturato anni di docenza nel ruolo con contratti a tempo determinato. Dei 149.000insegnanti che il suo progetto si propone di assumere, con risorseancora tutte da trovare, molti di loro non entreranno in ruolo perchénel frattempo semplicemente hanno trovato un altro impiego, stufi diuna situazione precaria che dura ormai da anni, cioè dai tempi delministro Fioroni.
Gli stessi insegnanti si chiedono perché noncensire effettivamente tutti i colleghi abilitati, andando così asopperire ad eventuali lacune prodotte dai rinunciatari inseritinella cosiddetta I fascia delle Graduatorie ad Esaurimento.
I costi dell'operazione
Il costo economicodi una mancata stabilizzazione dei circa 400,000 docenti precariabilitati, tanti sono quelli contati dalle organizzazioni sindacalicome Gilda e Anief, si compone di una parte sanzionatoria di 4miliardi circa, come sopra richiamato in virtù del mancato rispettodi una sentenza passata in giudicato della Corte Europea diStrasburgo e di una parte sociale costituita dal procrastinarsi diuna situazione di precarietà che vedrebbe costretti gli esclusidalla prima stabilizzazione a “parcheggiarsi” in attesa di unennesimo concorso che non si sa quando sarà bandito, con conseguentealtro costo per la sua organizzazione.
Stimando che occorrano circa1,5 miliardi per l'esecuzione dello stesso si arriverebbe a spendere6 milioni di euro per la stabilizzazione di tutti i precari, quandocon un semplice ricorso ai contratti di solidarietà si puòbrillantemente dare una soluzione iniziale alla disoccupazionelatente nel settore dell'insegnamento. Spezzoni diorario, supplenze, corsi di recupero per alunni in ritardo con lapreparazione; si otterrebbe l'integrale copertura delle esigenzenazionali riuscendo a garantire nel contempo la continuitàdidattica.