Era il 4 febbraio 2004, quando Mark Zuckerberg, insieme ad un gruppo di amici universitari, accomunati dalla stessa passione per l'informatica, dava vita ad un social network: "Facebook", che in pochi anni avrebbe cambiato le abitudini di migliaia di persone. In principio veniva considerato come una sorta di "gioco", un modo per interagire con qualche amico di cui si erano perse le tracce, ma con il passare degli anni è diventato uno strumento indispensabile per la maggior parte degli individui della nostra società. Oggi, è disponibile in oltre settanta lingue e conta più di 1.23 miliardi di utenti, un grande successo.
Dal semplice "gioco", è divenuto oggetto di pubblicità per numerose società, associazioni, istituzioni, privati, ma anche strumento di indagine per risolvere omicidi e/o altri tipi di violenze, indagando il tipo di personalità del colpevole da parte di psicologi, sociologi e altri studiosi; non solo, viene utilizzato come metodo di interazione tra il singolo individuo e il mondo, infatti attraverso Facebook si condivide il proprio stato d'animo, una foto particolare, una vacanza, un piatto di cucina, magari preparato con molto impegno, insomma si cerca di farsi conoscere tramite il mondo virtuale, forse perché risulta più facile comunicare da dietro uno schermo, rispetto alle pratiche sociali "comuni".
Fatto sta che ogni giorno ci sono nuove persone che iniziano ad interagire con il famoso social network. Anche in questo caso, ad avere la peggio con lo strumento di comunicazione sono gli anziani, non tutti, ma sicuramente la maggior parte, che sono stati abituati al rapporto diretto, all'interazione face to face, o quando, ai loro tempi si era impossibilitati ad esempio per questioni di lontananza, si faceva affidamento alla famosa missiva, che in realtà aveva un altro "gusto" sia per lo scrivente sia per il destinatario. Ma quella era un'altra epoca, ora godiamoci la Tecnologia, facendo attenzione agli eccessi perché, come sempre, potrebbero risultare dannosi.