Cardito (NA) - Ritornano a presidiare il Centro Commerciale La Masseria i cinquanta lavoratori, che già nel mese di settembre e per ben quindici giorni, lo avevano fatto, ottenendo, alla fine, un documento scritto e siglato da tutte le parti in causa (azienda, sindacato di base Flaica Cub e lavoratori ndr) nel quale venivano riconosciute in toto tutte le richieste dei lavoratori. Vittoria? Macché, solo uno dei punti dell'accordo veniva rispettato anche se con molta riluttanza dall'azienda, il resto nulla. I fatti: tutto ha inizio circa un mese fa, quando il Gruppo GVC cede un ramo d'azienda, appunto l'Iper GVC, ad un gruppo imprenditoriale casertano, tutto ciò senza aver avvisato i lavoratori ed i sindacati.
Lo stesso gruppo GVC, tra l'altro, non versava e non versa ancora le spettanze arretrate ai lavoratori stessi, i quali hanno incassato solo le spettanze di agosto (unico punto rispettato ndr), mentre la 14a mensilità (in alcuni casi anche la 13a ndr) e gli stipendi di luglio e altri arretrati dovevano essere, come d'accordo siglato, elargiti a fine settembre, insieme al lavorato di settembre stesso.
Pagati? Risposta semplice: NO
Per questo motivo e, soprattutto, anche perché la nuova società che ha rilevato l'Iper Gvc ha detto ai lavoratori che non ha i soldi e se vogliono rimanere a lavorare lì si debbono accontentare di 600 euro mensili per 12 ore al giorno, i lavoratori hanno ricominciato il presidio.
Tutto ciò naturalmente è stato denunciato alle autorità competenti. Ma il tempo degli schiavi del cotone non era stato abolito? Nella "Terra dei Fuochi", infatti, i fatti si svolgono a Cardito, quasi epicentro di tale tragedia ecologica, ed oltre a simili calamità, si aggiungono anche quelle di persone senza scrupolo che in nome del DIO danaro vorrebbero che i lavoratori si assoggettassero a loro sporchi e viscidi ricatti.
Questi ragazzi e le loro famiglie hanno detto NO, e sono scese di nuovo compatte a presidiare la struttura e sperano di coinvolgere la cittadinanza ad essere solidale con loro, e molti cittadini hanno sposato in toto la loro causa. Molti punti oscuri attanagliano questa vicenda; la prima perché si chiede la cassa integrazione per questi dipendenti e poi si assumono altre persone sia pure a nero, non è truffa questa?
Perché lo Stato non interviene? Perché le istituzioni locali tacciono? Troppi perché e poche risposte... intanto questi ragazzi continuano a lasciare a casa quotidianità ed affetti in difesa delle cose più importanti al mondo: lavoro e dignità. Tutto ciò violentemente profanato in questa brutta storia.