La società sportiva calcio Napoli 1926 ieri sera si è aggiudicata la Supercoppa Italiana ai calci di rigori contro la Juventus di Massimiliano Allegri. Il tecnico bianconero, è stato criticato per aver sostituito Andrea Pirlo e non Arturo Vidal, per far spazio a Pereyra, ed ancora oggi i rimpianti son tanti. La sfida però sembrava essere cosa fatta, fino agli ultimi minuti del secondo tempo supplementare, ma grazie all'argentino Gonzalo Higuain la truppa dello spagnolo Rafa Benitez agguanta il pareggio e porta la Juventus ai rigori. Il portiere della Nazionale Italiana ci mette il suo, e para ben due rigori decisivi lasciando a Pereyra e Chiellini l'occasione per sfruttare i due match point, ma entrambi hanno fallito l'esecuzione dal dischetto.

Ed è cosi che la Juventus ha gettato all'aria una Supercoppa che avrebbe meritato di vincere per la superiorità vista in campo, quando decideva di voler fare la partita, e per qualche cambio sbagliato da parte del tecnico. Chissà con Antonio Conte come sarebbe andata a finire.

Stamattina però vogliamo soffermarci su quello che è accaduto ieri sera in tutta la Campania. Dopo il rigore sbagliato da Padoin, grazie ad una bella parata del portiere Rafael, a Napoli e provincia sembrava di festeggiare l'arrivo del 2015. Il popolo napoletano, sempre caloroso in ogni manifestazione, calcistica e non, ha dimostrato per l'ennesima volta l'attaccamento ai propri colori, dando vita ad uno spettacolo di fuochi pirotecnici per l'intera Campania.

Effettivamente, se da un lato può sembrare tutto cosi esagerato, dall'altro bisogna pensare che la squadra partenopea non è abituata a vedersi su determinati palcoscenici, e questo fa sì che quella volta che riesce a portare a casa un trofeo lo si festeggia come se fosse l'ultimo. Mentalità sbagliata? Probabilmente si, ed è proprio per questo che il Napoli non si smuove da quella realtà calcistica ancora piccola, illusa da un presidente che ormai ogni tifoso azzurro critica e che sicuramente grazie alla vittoria di ieri, oggi amerà alla follia.