Gli idonei del concorso 2012 che tanto hanno inveito contro l'esecutivo e la prima decisione di escluderli dal piano di assunzioni hanno ottenuto la classica vittoria di Pirro. L'emendamento successivo del Pd li ammette in ruolo ma questo non significa che saranno esenti dai rischi connessi ai piani triennali. L'ampia discrezionalità di scelta del Dirigente Scolastico, combinata alla triennalità dell'incarico di docente, in punto di legittimità e merito, creano sia instabilità della titolarità del posto di lavoro che automaticità dell'uscita dal lavoro stesso, in netto contrasto con i i principi fondanti del nostro assetto costituzionale.

Questa inclusione in ruolo ha creato una bufera sulla questione degli idonei.

La certezza dell'incertezza

Fintanto che si sceglie di restare nella stessa provincia non si corrono rischi, certo. Ma gli idonei del concorso 2012 dovrebbero chiedersi cosa succede se per qualche motivo si resta invisi al dirigente scolastico. Possiamo dire forse che si possa essere esenti dal rischio 'mobbing' per cui si arriva alla decisione di cambiare sede e provincia, se non addirittura regione, senza la garanzia di una chiamata futura? Nemmeno il rischio di finire in sovrannumero si può escludere, perché potrebbe sempre calare il numero di iscrizioni con conseguente riduzione delle classi per le quali si era stati chiamati in ruolo.

Insomma, il rischio disoccupazione resta alto anche per loro. L'unica possibilità di mantenere il posto sarebbe costituita da un perverso meccanismo di nomina di dirigente scolastico amico in luogo di quello uscente, ma nulla potrebbero fare per evitare il rischio cosiddetto sovrannumerario.

L'opportunismo italico

Il governo Renzi rischia la tenuta quando a settembre si tornerà a parlare della riforma del titolo V della Costituzione. Se si tornasse anticipatamente alle urne tornerebbe tutto in discussione. E allora, perché continuare con i particolarismi di classe e quei corporativismi duri a morire nel nostro Paese? Prendano atto, i signori idonei del 2012, che una volta che questo governo verrà meno per via della naturale fine del mandato, essi perderanno quell'ombrello protettivo che ha garantito loro un ingiusto scavalcamento di posizioni in graduatoria.

Con l'entrata in scena di un nuovo esecutivo potrebbero rimanere isolati, senza protezione né rappresentatività sindacale. Si uniscano ora a tutti i colleghi nella lotta alla cancellazione della legge 107 del sistema di distruzione e formazione nazionale. L'esitazione e l'isolazionismo potrebbero essere fatali!