La crisi economica degli ultimi anni ha colpito, in modo particolare, la parte più debole dell'Italia: il meridione. Ha inciso in profondità, aumentando sempre di più la differenza fra il nord ed il sud del paese. I provvedimenti tampone utilizzati, pochi per la verità, non hanno prodotto gli effetti desiderati perchè tardivi e non rivolti nel senso giusto. Si è preteso di mettere in moto la macchina dello sviluppo, senza fornire agli operatori i mezzi necessari per ristrutturarsi e ricominciare: mi riferisco all'accesso al credito e al controllo degli interessi pagati dalle aziende che in alcuni casi ha raggiunto il 20,60% compreso il corrispettivo sull'accordato.
Questo è, a mio parere, la verità che ha inciso, prima di ogni altra cosa, sul mancato sviluppo. Tutti sappiamo che il nostro Governo ha fatto e sta facendo molti sforzi per venir fuori dalle difficoltà economiche, ma la strategia attuata non si è dimostrata vincente, visto che i risultati sono molto modesti.
Il Governo non ripeta gli errori del passato
Il lavoro è alla base: le nuove disposizioni approvate in materia hanno data la parvenza di una inversione di tendenza, ma di fatto, nel concreto, non hanno risolto nulla. Non sono un "gufo", caro Presidente Renzi, perché apprezzo lo sforzo del Governo che ho sempre segnalato per collaborare, ma ho qualche dubbio sulla strategia in atto. Fino a quando non si aiuterà chi investe per creare lavoro ad ottenere i prestiti necessari, non si andrà lontano.
Attenzione parlo di prestiti da restituire e non di contributi da parte dello Stato, e per questo motivo costerebbe anche poco. E intanto i giovani meridionali, le prime vittime, si preparano ad essere i nuovi 'migranti' alla ricerca di un lavoro, per il quale l'84,4% (Vedi Il Mattino del 5/08/2015) è disponibile a trasferirsi in qualsiasi altra regione o addirittura all'estero (50%).
I più propensi a spostarsi sono quelli che hanno un titolo maggiore (86%), e tutto ciò porta ad un impoverimento del Sud oltre che quantitativo anche qualitativo.
È comprensibile l'incertezza sulle prospettive nel meridione d'Italia e le conseguenze politiche saranno evidenziate alla prossima tornata elettorale, che produrrà nuovi orientamenti politici nella speranza di novità in grado di trovare soluzioni idonee.
Di una cosa si può essere certi: il nuovo sviluppo italiano partirà dal Sud, ove esistono le migliori condizioni per farlo, rispetto al resto del paese, e sarà anche il luogo da dove partirà la nuove era politica italiana.