Le notizie che si sono avvicendate intorno all'Expo sono state tante, gran parte delle quali solo di critica, alcune veramente feroci. C'è chi sostiene che sia stato un flop, chi invece si dichiara entusiasta; c'è chi afferma che il guadagno rispetto a quel che era previsto si è mantenuto molto al di sotto, e chi ha già deciso che dopo l'evento dell'anno Milano non potrà mai eguagliare in iniziative lodevoli, progetti portati a termine, edifici sfruttati in modo costruttivo, le altre città che l'hanno ospitata. E poi, i discorsi sulla mafia che si è infiltrata all'interno,le mazzette, la corruzione, il tema del cibo che stride fortemente con la fame nel mondo, le code chilometriche, le ingiustizie dei biglietti a 30 e 5 euro oltre a quelli regalati; e tutta una serie di lamentele che, chissà perché, arrivano in grandissima parte da persone che l'Expo lo hanno visto solo per poche ore, quindi senza potersene fare un'idea ben precisa, oppure attraverso programmi tv, servizi giornalistici, interviste, con tanto di colonne sonore drammatiche, spesso 'pompati' per suscitare sensazione.

Èpiuttosto difficile farsi un'idea precisa di cosa è stato per Milano l'Expo

Per creare tutto ciò che le altre città hanno fatto dopo, ci vuole tempo. Qui a Milano l'expo è finito l'altro ieri,quindi, a meno che non scendano gli alieni con mezzi tecnologici che noi non abbiamo ancora, ci vorranno mesi - se non anni - per vedere (e godere) i frutti dell'esposizione universale. La cosa più assurda è che le critiche più cattive partono da chi l'ha visto per poche ore o un giorno al massimo, e risiede altrove, a differenza di chi invece vive a Milano e ha potuto vedere con i suoi occhi, passo per passo, l'intera manifestazione nel corso dei sei mesi, e i fiumi di persone provenienti da tutto il mondo che facevano le file, anche di ore, per entrare.

Un successo che, forse, non ha raggiunto i livelli evidenziati riguardo le altre città che l'hanno ospitato, ma comunque di tutto rispetto. Sull'Expo si è detto di tutto e di più, ma tre quarti delle notizie sembrano inventate di proposito per qualche oscuro motivo: alcuni si lamentano addirittura che l'esposizione avrebbe dovuto essere dedicata all'Italia, e che i visitatori sono stati di molto inferiori a quelli previsti; in realtà gran parte (perché faceva meno caldo) sono venuti da agosto in poi, approfittandone anche per visitare la città.

Milano è stata invasa da milioni di turisti, italiani e stranieri

I locali hanno lavorato, i bar erano strapieni, i ristoranti altrettanto, in base alle possibilità di ognuno. I prezzi erano cari? Sì, è vero, Milano è sempre stata più cara in tutto; ma nessuno ha vietato di portarsi da casa un panino, una focaccia e una birra.

Le file interminabili? Naturale che ci siano state, vista la quantità di persone venute a visitare gli stand, impossibile fare altrimenti; e la fame nel mondo, purtroppo, indipendentemente dall'Expo continua a flagellare le popolazioni più povere; ma quello è un argomento che meriterebbe un discorso a parte, molto più serio. "Nutriamo il pianeta" ha per tema il cibo nel mondo, il nutrimento, approfondendo usi, costumi e tradizioni di ogni singolo paese, la storia, le proprietà nutritive dei cibi, le curiosità, tutto quel che riguarda l'alimentazione e tanto altro ancora; in caso contrario si sarebbe chiamato "sagra del made in Italy". Ad ogni modo, se oltre 21 milioni di persone si sono mosse per venire a vederlo, che abbia pagato 30 euro o 5, un motivo ci sarà; gli ulteriori sviluppi, se è stato un flop o se invece l'Expo appena concluso porterà benessere e nuove prospettive alla città, e di riflesso a tutto il resto del paese, si vedranno a distanza di mesi. Solo allora potremo tirare le somme.