Le esternazioni del ministro del Lavoro Poletti, si possono intendere come la volontà del Governo di iniziare un dibattito serio sul mondo del lavoro. Il metro scelto da Poletti per misurare l’oranon è quello giusto, ma può servire come base di partenza per ampliare il dibattito al fine di portare novità importanti nel settore. La modifica della normativa, avvenuta con l’approvazione delle norme sul Jobs Act, in parte hanno migliorato quel mondo, ma non hanno risolto il problema che è molto più complesso. Al centro di tutto dobbiamo mettere la produzione e gli utili, insieme.
Le due cose sono legate tra loro così come sono legati i lavoratori e gli imprenditori.
Competitività sui mercati
Nella società odierna, globalizzata, vi è la necessità di essere competitivi per potersi confrontare con tutti gli altri. E’ necessario un raccordo, tra i lavoratori che concorrono alla produzione e gli imprenditori che intervengono con capitali e rischi necessari. I due attori sono complementari tra loro: senza l’uno non esiste l’altro. Il successo di una azienda dev’essere anche il successo dei lavoratori che vi partecipano con la produzione. Più si produce e più, il personale da una partee gli imprenditori dall’altra, devono trovare convenienza.
Partecipazione agli utili
Devono cioè essere accomunati dallo stesso interesse, nelle dovute proporzioni.
Da qui nasce la nuova politica sul lavoro: partecipazione agli utili del lavoratore. E’ una strada nuova da percorrere, al passo con i nostri tempi. Sicuramente ci vuole coraggio per dare una risposta. Si invita il presidente Fausto Bertinotti, quale uno dei maggiori esperti in questo settore, senza scomodare Marx, di farsi protagonista di una nuova iniziativa, per migliorare le condizioni dei lavoratori.
E’ l’unica strada percorribile.
Più volte è stato sollecitato il Sindacato ad intervenire sulla bolletta della luce per dare una mano ai lavoratori, visto che sulla stessa gravano balzelli che ne aumentano i costi in modo esagerato. Sarebbe un aumento del salario per tutti. Ad oggi nessuna iniziativa. Insomma si vuole un Sindacato, come motore propulsivo della società, che determini scelte, i cui vantaggi sono al servizio di tutti.