Non ci stanno i sindacati sull'ennesimo rinvio della riforma Pensioni. Duro l'attacco sferrato oggi dal leader della Uil Carmelo Barbagallo al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, nelle ultime ore, peraltro, al centro di una bufera di polemiche per le sue dichiarazioni sui laureati fuori corso.

Riforma pensioni, i sindacati all'attacco del Governo Renzi

Sulle proposte per una "età pensionabile più flessibile" anche per creare nuove opportunità di lavoro per i giovani dando il via alla cosiddetta "staffetta generazionale" il ministro Poletti "continua - ha detto senza lasciare spazio ad equivoci il segretario generale della Uil - a parlare inutilmente.

Invece di fare - ha sottolineato Carmelo Barbagallo oggi nel corso della manifestazione degli impiegati pubblici - un incontro con noi". Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali continua a rimandare da più di un anno il tanto atteso confronto sulla riforma pensioni e le questione correlate con i sindacati che hanno già predisposto una nuova piattaforma comune sulla previdenza su cui annunciano battaglia. Secondo il leader della Uil, l'esecutivo guidato dal premier e segretario del Pd Matteo Renzi "spera che gli anziani - ha detto - muoiano prima della pensione, ma noi - ha sottolineato Barbagallo - dimostriamo che sappiamo resistere".

Barbagallo a Poletti: ci convochi al posto di parlare inutilmente

A proposito di previdenza e lavoro, tra le ultime notizie da segnalare in materia di flessibilità in uscita verso la pensione anticipata la conferma dello slittamento all'anno prossimo della riforma Renzi-Poletti, che non ha trovato spazio nella legge di Stabilità 2016 che si sta vagliando alla Camera, dove invece dovrebbero essere migliorate, con degli emendamenti del Partito democratico, le misure per opzione donna, esodati e no tax area pensionati.

Sugli esodati si rischia però di erodere i risparmi ottenuti con la legge Fornero, come rileva l'ufficio studi parlamentari sul bilancio. Intanto, un emendamento di Area popolare propone incentivi per favorire il prepensionamento part-time. M5s e Fi insistono invece sull'innalzamento delle pensioni minime. Da segnalare sul fronte previdenziale anche le ultime notizie che arrivano dall'Enel: via libera all'accordo con i sindacati sui 6.000 esuberi. Seimila lavoratori andranno in pensione e faranno spazio a tremila giovani che saranno assunti dall'azienda.