Il 2015del Messina si è chiuso con la netta sconfitta di Caserta per 4 a 1. E' stato un anno difficile che ha visto nei primi 6 mesi delusioni ed umiliazioni, con l'unica gioia rappresentata dal 4 a 1 nel derby con la Reggina; il punto più basso il 30 maggio con la retrocessione in serie D ad opera proprio dei calabresi. La stagione2015-2016avrebbe visto ilMessina inuna D senza ambizioni, se non fosse stato per Stracuzzi e soci.

La tribolata estate del calcio messinese

Dopo la retrocessionein serie D il 30 maggio e tutti gli strascichi che ne seguono, il calcio nellacittà di Messinasembra arrivato alla fine.

A metà giugno il patron Pietro Lo Monaco in una conferenza stampa annuncia il suo disimpegnoe il suo rifiuto nel chiedere il ripescaggio in lega pro, in quanto non può permettersi l'esborso del fondo perduto di 600.000 euro; quello stesso giorno annuncia pure che lascia la società a costo zero e che vi è solo l'esistenza di debiti fisiologici. Fino alla prima decade di luglio si susseguono voci su presunti ripensamenti del patron, ma le settimane passano inesorabilmente senza notizie certe (l'unico atto è l'iscrizione alla D). In questa atmosfera di incertezza viene fuori la figura di Arturo Di Napoli, chiamato da molti tifosi ad intervenire in prima persona. Il bomber milanese contatta vari imprenditori e a metà luglio i suoi sforzi vengono premiati: un gruppo di 4 imprenditori capitanato da Natale Stracuzzi è seriamente interessato a rilevare il club.

Viene fuori pure una cordata guidata dalla Confcommercio, ma l'incertezza sull'ammontare dei debiti porta il presidente Picciotto a ritirarsi subito. Dopo vari tira e molla causati da Pietro Lo Monaco, arriva la fumata bianca: la sera del 7 agosto 2015 la società Acr Messina è acquistataal 100% da Stracuzzi, Gugliotta, Oliveri e Micali.

Nei giorni successivi viene presentato il nuovo organigramma societario; il presidente è Natale Stracuzzi, il ds è Christian Argurio, il nuovo dg è Raffaele Manfredi, che si occuperà dell'aspetto organizzativo e della gestione marketing. Intorno a metà agosto si scoprirà, dopo attenti accertamenti di Gugliotta, che i debiti superano abbondantemente i 750.000 euro preventivati all'atto di acquisto (sono superiori al milione); si scopre pure che il marchio Acr Messina appartiene ad una società collegata a Pietro Lo Monaco (la "Lo Monaco Real estate srl"), ma i legali della società chiariscono che il marchio può comunque essere usato.

La riammissione in Lega Pro del Messina

A metà agosto è attesa la sentenza di primo grado del calcio scommesse (il Messina viene rappresentato dall'avvocato Villari), ma clamorosamente la Vigor Lamezia si salva e il Messina resta in D. Il presidente del Messina, per non lasciare nulla di intentato, decide di affidarsi all'esperto avvocato Mattia Grassani e lo affianca a Villari. In una calda serata di fine agosto arriva la sentenza di secondo grado, che fa esplodere di gioia i tifosi del Messina: Lamezia in D e Messina riammessoin Lega Pro ! Da ora in poi la società si mette in moto e ottiene in pochi giorni la fideiussione dalla Banca di Credito Peloritana. Il ds Argurio nella prima decade di settembre riesce a costruire una squadra competitiva ed a portare calciatori del calibro di Martinelli e Gustavo.

Il cammino del Messina da settembre a dicembre

Il Messinariesce ad ottenere il rinvio delle prime due gare. Nelle prime tre giornate arrivano tre pareggi con Benevento, Ischia e Monopoli (due per 0 a 0, con i pugliesi 1 a 1). Nelle successive giornate il Messina ottiene quattro vittoriesu cinque gare (vittorie con Cosenza, Matera e Lupa Castelli Romani, mentre solo un pareggio con la Paganese). Dalla nona alla sedicesima giornata il Messina paga il non aver fatto una preparazione atletica e ottiene solo una vittoria esterna con il Melfi; il bilancio vede quattro sconfitte con Foggia, Catanzaro, Lecce e Caserta e tre pareggi con Catania, Juve Stabia e Akragas. Il Messina chiude il 2015 al sesto posto.