Siamo tutti in attesa di sapere cosa ne sarà delle 29 pagine contenenti i temi più importanti in difesa del clima, presentate a Parigi per il COP21 e che portano sul tavolo degli argomenti l'indispensabile e immediata risposta a salvaguardia del clima ormai sconvolto a causa dell'inquinamento globale.
Da decenni si è sempre conosciuto il danno che causavamo all'atmosfera, ma senza curarci delle future generazioni, l'abbiamo privata dei suoi polmoni naturali.
Perseverando su questo percorso, abbiamo incrementato l'utilizzo dei carburanti fossili quali petrolio e carbone, tralasciando le 'alternative' di un' energia rinnovabile e una buona collaborazione volta al giusto riciclaggio delle risorse che oggi appaiono come ultima soluzione per ridare salute a questo mondo.
L'unione di interi popoli contro il problema
Anche Papa Francesco, fin dall'inizio della celebrazione Sinodale e in tutto il percorso innovativo che sta compiendo, ha ricordato e chiesto a viva voce che le Nazioni si avviino verso una soluzione che metta in salvo il genere umano. Oggi si cercano alternative alle risorse combustibili che abbiamo finora utilizzato, ma il passo è gigantesco e niente assicura che le prossime soluzioni siano sufficientemente appropriate.
Il tentativo di abbassare la temperatura del pianeta sotto i due gradi sembra essere una meta impossibile se tutte le Nazioni in gioco non daranno un taglio significativo all'utilizzo delle energie inquinanti. Tutto lascia pensare che qualcosa sarà fatto, e questo è il pensiero del genere umano che per indole è fiducioso e abituato a rimettere il suo futuro nelle mani della speranza.
Cosa accade oggi
Lo scenario che si vede nel mondo è la conseguenza dell'uso indiscriminato di quelle fonti energetiche che stanno versando nell'atmosfera una significativa quantità di CO2, PM2,5 e PM10 (considerati agenti inquinanti), che da tempo compromettono la salute del pianeta e dei popoli che la stanno abitando.
La soglia di rischio dell'immissione nell'atmosfera di questi agenti è superiore da quelle dichiarate tempo fa dalle direttive: questo è quello che denuncia l'OMS, rilevando che le nuove misure di sicurezza di queste emissioni inquinanti devono essere contenute molto al disotto da quelle che attualmente sono dichiarate. Così ci ritroviamo a essere le prossime vittime di una globalizzazione discriminante che pensa solo al bene materiale, che trae i suoi soliti vantaggi e che ci sottomette alle decisioni convenientemente apportate.
Prove tecniche di soluzione
I tentativi che fino ad oggi si sono attuati, al verificarsi dell'aumento delle polveri sottili, sono quelli di vietare la circolazione incentivando l'uso dei mezzi personali: e questo è quanto stanno facendo il comune di Milano e nella regione Piemonte, imponendo divieti a salvaguardia della salute dei cittadini.
In aggiunta a tutto questo vediamo accentuarsi la preoccupante situazione ambientale dello smog che sta oscurando e rendendo 'invisibile' la Cina. Oggi stanno pagando le mancate soluzioni ai danni preventivati e che si sono ignorati, perché è sempre stato ritenuto più importante seguire il percorso di un benessere materiale pur a discapito della salute di chi abitava.