Venerdì15 Luglio 2016 è una data che resterà impressa nei libri di storia. Per la prima volta, abbiamo assistito ad un ingente movimento di mezzi militari in tutte le principali città turche.

Sotto il comando composto da alti ufficiali, una frangia dell'esercito ha cercato di impossessarsi delle principali infrastrutture del paese, oscurando i siti internet, occupando le televisioni pubbliche ed i principali centri di controllo cittadini, cercando di destabilizzare il governo in carica.

Diversi episodi isolati di violenza, con scontri a fuoco tra l'esercito lealista e questi gruppi isolati di ribelli, hanno provocato la morte di decine di persone e l'arresto di migliaia di manifestanti contrari alla radicalizzazione del paese.

Dapprima, abbiamo sentito probabili voci, circa la fuga di Erdogan, il quale è stato più volte accusato di essere fuggito in aereo verso località Europee che gli avrebbero rifiutato l'asilo politico.Tutte questi informazioni si sono rivelate totalmente false.

Il presidente Erodogan, di fatto, resta al suo posto, supportato dalla maggioranza dei cittadini che lo hanno democraticamente eletto (seppur contestabile visti i suoi comportamenti ambigui degli ultimi mesi circa il supporto all'Isis)

Il colpo di stato, analizzato in profondità, potrebbe nascondere una manovra accuratamente occultata, per liquidare Erdogan, diventato troppo pericoloso per la Nato e l'Ue negli ultimi mesi, soprattutto dopo il riavvicinamento alla Russia dopo le scuse pubbliche arrivate poche settimane fa, in meritoall'abbattimento del jet russo a Novembre.

Voci di corridoio,indicano l'autore di questa rivolta nelun ex braccio destro di Erdogan, un imam chiamato Gulen, attualmente residente negli Stati Uniti, il quale avrebbe influenzato ufficiali, politici e magistrati nel fomentare ed incoraggiare questa rivolta ad opera dei giovani laici, stanchi del regime dittatoriale del Presidente.

Da notare la marcia indietro di tutti i principali leader occidentali, che fino all'ultimo augurarono la caduta di Erdogan, ed in fase di mancato golpe hanno cambiato opinione, dimostrandosi solidali con la democrazia legittima.

Questo episodio potrebbe rafforzare la posizione di Erdogan, rendendo di fatto più consistente e massiccio il regime in Turchia, ed accelerando il processo di islamizzazione dell'Europa e favorendo l'entrata della Turchia nell'Unione Europea.