Bebe Vio non è solo la campionessa delle Paralimpiadi di Rio, la schermitrice che abbiamo apprezzato per le sue vittorie schiaccianti, la ragazza vivace che non le manda a dire, o una delle donne prescelte per volare con il premier Renzi verso la Casa Bianca.

Campionessa delle "stoccate" alle etichette

Bebe Vio è la regina della spontaneità, la campionessa delle stoccate alle etichette, la Cenerentola dei giorni nostri. Dal 2011 ha vinto tutti i tornei più importanti nel fioretto, e a soli 19 anni è riuscita a primeggiare 15 a 7 nella finale di Rio, conquistando la sua prima medaglia d'oro Paralimpica.

Nell'immaginario comune, probabilmente Beatrice avrebbe dovuto passare tutta la sua vita ad essere commiserata per quella meningitefulminante, che a soli 11 anni le provocò una necrosi e la conseguente perdita di braccia e gambe. Invece lei, in barba a qualsiasi ostacolo, è arrivata con le sue scarpe da ginnastica a stringere, con la sua mano, quella del presidente Barack Obama.

Bebe Vio, che in questi giorni sui social è stata da molti aspramente criticata - per quale misterioso motivo non è dato saperlo, ma è facilmente intuibile che in molti si sia innescata una caratteristica invidia italica - si sta invece affermando come la regina della spontaneità. Il suo aver dichiarato prima della partenza per gli Stati Uniti che la politica non le interessava e che voleva rappresentare solamente lo sport italiano, la dice lunga anche sulla sua lungimiranza nel prevedere cosa sarebbe potuto accadere.

Ma a noi quello che piace sottolineare è la sua tenaciaalla ricerca del selfie con Obama, il suo sentirsi una principessa con il long dress prestatole da Dior,e il suo essere estremamente triste nel doverlo riportare nella boutique. Perché questo la rende la "Diva del popolo", oltre che la campionessa delle Paralimpiadi.

"It's not possibile...I don't understand"

Con sicurezza c'è da affermare che a Bebe nessuno dovrà mai ricordare di non doversi montare la testa, che il suo obiettivo primario è lo sport e che il mondo dei lustrini è doverosolasciarlo alle soubrette. La nostra schermitrice ha dimostrato che qualsiasi ostacolo può essere superato, che "it's not possibile"non è una frase che può rientrare all'interno del libro della sua vita. Perché, in fondo, gli handicap molto spesso sono solo nella testa di chi se li crea, mentre la voglia di vivere è molto più forte di qualsiasi malattia.