Dopo i recenti fatti di cronaca che hanno investito la Polizia di Stato, arrivano onori e oneri. Nessuno è perfetto e a dare dimostrazione che nella vita e nel lavoro si possa peccare è stato proprio il Vice Questore di Avellino. Dopo la vicenda chelo ha visto protagonista di un'aggressione all'inviato di Striscia la Notizia, Luca Abete, ha pubblicamente chiesto scusa per le parole proferite, a detta del Poliziotto, in un attimo di agitazione, facendo mea culpa sui fatti accaduti. Sono arrivati insulti e polemiche nei confronti del Vice Questore ed in tanti hanno chiesto la sua testa, tanto da chiedere un'interrogazione parlamentare per poi interpellare il Ministro dell'interno ed il capo della Polizia.

Dov'è finita la forza pubblica? La Polizia disarmata e spettatrice

I maggiori sindacati di Polizia hanno inviato messaggi di solidarietà nei confronti di Luca Abete ed hanno condannato il comportamento del collega dirigente di PS, ma i social e soprattutto i Poliziotti, quelli veri, quelli che mangiano strada e delinquenza, non sono stati del tutto d'accordo ed attraverso i commenti raccolti sui social condannano si l'atteggiamento del collega, ma solo ed esclusivamente per quello che riguarda lo schiaffo ai danni dell'inviato e delle parole offensive nei suoi confronti. Per quello che riguarda la vicenda invece, lamentano la mancanza di rispetto nei confronti delle forze dell'ordine ed una situazione divenuta oramai allarmante, dove la legge consente troppo spazio all'interpretazione e dove le telecamere e l'opinione pubblica fanno la differenza.

Luca Abete non ha rispettato gli obblighi imposti, dov'è finita la resistenza a pubblico ufficiale?

La Polizia nell'esercizio delle sue funzioni ha l'obbligo di far rispettare la legge ed in occasione di un servizio di ordine pubblico, proprio come ad Avellino, dove la Polizia di Stato stava garantendo la sicurezza al Ministro Giannini, avevano imposto ai giornalisti di non avvicinarsi alla sua persona.

Divincolarsi dalla forza pubblica come ha fatto Luca Abete, dimenandosi tra la folla e sottraendosi ad un obbligo, è reato e avrebbe potuto configurarsi nella resistenza a pubblico ufficiale, poichè, anche se non vi è stata un'evidente violenza nei confronti dei poliziotti, il divincolarsi tra la folla spingendo gli addetti alla sicurezza, poteva configurarsi in una violenza passiva e pertanto rubricabile come reato.

Proprio come si sarebbe configurato nella giungla cittadina, in cui durante un controllo ad un cittadino qualsiasi, quest'ultimo si sarebbe sottratto allo stesso, divincolandosi. Sono queste le ragioni per cui il giornalismo di Luca Abete non piace. Agli occhi dei telespettatori è risaltato solo il comportamento sbagliato del Vice Questore, ma secondo quanto appreso dalla polemica sui social, la domanda che tutti dovrebbero farsi è la seguente: cosa sarebbe successo se la Polizia avesse lasciato ab Abete la possibilità di avvicinarsi al Ministro Giannini? A volte quello che viene mostrato in Televisione non rispecchia la realtà che gli Agenti di Polizia sono costretti ad affrontare tutti i giorni, pertanto la polemica da parte dei Poliziotti nei confronti di questo tipo di giornalismo è chiara e legittima, non escludendo però, le colpe per quelle evidenti violazioni commesse dal Vice Questore.