Dal premio Oscar sorrentino forse il pubblico si aspettava di più.La serie tvThe Young Pope, almeno per le prime due puntate, andate in onda il 21 ottobre scorso, ha lasciato perplessi molti spettatori amanti del regista e delle serie tvdi Sky Atlantic. Al di là del fatto che il giudizio possa essere espresso dai cattolici, esterrefatti dal profilo dato alPapa (grottesco, irreale e stridente), il lavoro di Sorrentino convince poco. Non tanto perché ridicolizza la Chiesa ed il Vaticano, quanto per il fatto che il regista del film La grande bellezzarisulta avere messo in scena un grande bluff, somministrandolo come grande evento mediatico.
Che dire della grottesca pretesa del Papa di sapere tutti i peccati rivelati in confessione? Non è a dir poco blasfema? E senza dubbio, è anche ridicola e banale. Nella serie, sebbene recitino attori di alto spessore, Sorrentino trasforma le maschere in ridicole macchiette; un esempio il cardinale Voiello, segretario di stato, interpretato da Silvio Orlando.
Se non fosse poi per l’interpretazione magistrale di Jude Law, che dà il volto algiovane papa, e di Diane Keaton, nei panni di Suor Mary (la donna che ha allevato in orfanotrofio Lanny Belardo, futuro Pio XIII) le prime due puntate risulterebbero decisamente banali nel loro goffo tentativo dissacratore. Se l’obiettivo di Sorrentino è quello di creare un papalibero dai condizionamenti, con una visione aperta a 360 gradi sui temi contemporanei, ha fallito già in partenza.
The Young Pope, appare come un uomo tormentato dal suo passato, cinico, sprezzante di sé e delle debolezze umane, degno protagonista di serie tvtendenti solamente a scandalizzare, estremizzando e ridicolizzando debolezze e difetti degli uomini. Dal regista ci aspettavamo uno sguardo attento, perché no, misto di pietas, quella pietas che spinge a dare un messaggio umano e universale.
Presenti le solite sue inquadrature, immagini, suggestioni visionarie. La visione onirica lascia di stucco: sebbene anticipi l’imprevedibilità di un personaggio, che come un novello San Francesco parla con un canguro, risulta estremizzata e stridente non rendendo giustizia al valore umano riscontrabile in chi siede sul soglio pontificio.
Apprezzabili i costumi e le scene, meno alcune scelte di regia. La serie The Young Pope è certamente un serial di qualità, ma discutibile dal punto di vista del messaggio che vuole fornire. La prime due puntate sembrano metterci di fronte ad un’idea di storia narrativa fatta banalmente di intrighi di palazzo.