Le elezioni amministrative ultime trascorse, ci hanno consegnato un quadro politico molto chiaro. La situazione politica che stiamo vivendo, da pochi anni a questa parte, non poteva dare risultati diversi e migliori. Si è notata la mancanza di un'azione riformatrice, per costruire una nuova prospettiva seria al nostro sviluppo, tanto necessaria al paese. I buoni propositi iniziali di questo Governo si sono, strada facendo, affievoliti: abbiamo abbandonato così la 'spending review', come una delle principali strade da percorrere per raggiungere l'obiettivo.

Intanto è aumentata la burocrazia e la litigiosità. Molte cose sono state fatte, bisogna prenderne atto, ma non hanno funzionato per dare la scossa e la direzione di cui avevamo bisogno...Ogni provvedimento è stato fine a se stesso, e non ha prodotto quel risveglio economico che tutti aspettavamo.

Un sollievo dalla BCE

Soprattutto non abbiamo aiutato le imprese che, nel periodo critico, in gran parte sono fallite, a causa di mancanza di liquidità e di interessi alti praticati dalle Banche, con conseguenti aumenti della disoccupazione. Alla politica saggia di Draghi, il quale è intervenuto con il 'Quantitative Easing' (Qe), con prestiti ad interessi irrisori per la banche, non è corrisposto un aiuto al credito delle imprese.

Le più deboli hanno dovuto cedere. A tutto questo, si aggiunga un grado di litigiosità che ogni giorno si rileva dai midia. Uno spettacolo veramente non degno di un paese civile, quale noi siamo. L'avvicinarsi poi delle elezioni referendarie sulle riforme costituzionali, si presta ad accendere gli animi delle varie opzioni.

Si tratta della riforma della Legge fondamentale dello Stato, di interesse a comune di tutti i partiti. Non può esserci un solo partito che si senta depositario di quella Legge.

Inopportuna propaganda

Non si può non essere d'accordo con Per Luigi Bersani quando afferma che il Presidente Matteo Renzi ha commesso due errori, resi ancora più evidenti con la mobilitazione del Partito PD a Roma, in Piazza del Popolo, per propagandare il SI per le riforme costituzionali.

Nel partito PD e nel centrosinistra, molti votano NO, e non per questo sono tenuti ad allontanarsi dal partito, al quale intendono continuare ad appartenere, anche se costretti ai margini dello stesso, con umiliazioni. La maggioranza del partito ha tutto il diritto di esprimere con 'forza e chiarezza' il suo punto di vista, ma al contempo deve rispettare le opinioni diverse, in una materia non vincolata a disciplina di partito: è venuto a mancare nel partito questo diritto di espressione ed agibilità.

Il secondo errore, è stato quello di aver scelto la Costituzione come terreno di scontro nel PD e Centrosinistra, ignorando il manifesto fondativo dei Valori: 'Il Partito Democratico si impegna a mettere fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza'.