"Non è mica da un calcio di rigore che si giudica un giocatore" cantava Francesco De Gregori, ma quest'errore dal dischetto di Domenico berardi rappresenta forse il compimento di una stagione no. Il talento calabrese è stato gravemente condizionato da un infortunio che sembrava dover durare poco, ma lo ha lasciato fuori dal campo per più di quattro mesi. Tornato nella sua fascia destra perde un po' di tempo per ritornare quello di un anno fa, questa gara contro il suo bersaglio preferito (basti pensare ai quattro gol fatti al Milan due anni fa) davanti al suo pubblico doveva essere un ritorno.
Forse questo "doveva" spaventarlo o forse le sue aspettative non sono state del tutto esaudite.
Inutile negare che il Sassuolo ha lanciato Berardi dalla serie B all'Europa, gli ha dato la possibilità di giocare e mettersi in mostra, queste le ragioni del rifiuto estivo alla Juventus e ad altri top club. Un giocatore che ha voluto prendersi tutto in quella squadra che tutto gli aveva dato. Da un lato riconoscenza estrema, dall'altro voglia di giocare e divertirsi tranquillamente. Ma è probabile che il giocatore vedeva il cammino della sua squadra come una continua ascesa: ebbene no, oggi il Sassuolo è 13^ in classifica e le speranze europee sono sempre più lontane.
Berardi è una stella dalla tecnica cristallina destinata a brillare in un cielo più alto di quello che in questo momento può offrire la squadra emiliana.
Sicuramente di bandiere nel nostro calcio ne mancano e Berardi al Sassuolo potrebbe esserlo, ma può essere anche molto di più di quello che ha dimostrato oggi a San Siro magari in palcoscenici più importanti, rappresentando una risorsa importante pure per la nazionale.
Domenico Berardi avrà il giusto tempo per scegliere a servizio di chi mettere il suo talento, avrà il giusto tempo per non avere paura delle pressioni e avrà il giusto tempo per deliziare i tifosi con le sue giocate sopraffine. perchè così come continua la canzone di De Gregori "un giocatore si vede dal coraggio dall'altruismo e dalla fantasia".
