La riproposizione televisiva dell'adattamento cinematografico della saga "millennium", tratta dai romanzi di Stieg Larsson, ha rilanciato la "vexata quaestio" sui social di quale sia l'adattamento migliore. Questione oziosa, come quasi tutte quelle che si dibattono sul web.
La versione britannica di "Uomini che odiano le donne" (The Girl with the Dragon Tattoo) ha un cast eccellente: Daniel Craig, Rooney Mara, la regia di Fincher e soprattutto la sceneggiatura di Steven Zaillian. La proposta scandinava del 2009, invece, propone una grande Noomi Rapace nel ruolo di Lisbeth, mentre a nostro parere il personaggio maschile di Mikael Blomkvist (Michael Nyqvist) è più debole anche se queste, in realtà, sono sottigliezze.
Secondo noi, infatti, la vera forza della trilogia Millennium è rappresentata dall'autore: quello Stieg Larsson morto improvvisamente a 50 anni nel 2004, dopo aver consegnato alla casa editrice il manoscritto. Larsson era, in realtà, il vero Blomkvist, seppure meno atletico di lui.
In Millennium c'è tutta la civiltà delle migliori anime scandinave: un welfare alla base del patto sociale dei cittadini, una società accogliente che, sebbene conurbata con una forte presenza destrorsa, racchiude in se stessa gli anticorpi di una libera stampa che viene anche sostenuta da un'imprenditoria non legata al potere politico. Servizi segreti deviati? Potere politico non rispondente ai cittadini? A tutto ciò si risponde con opinione pubblica, istituzioni e libera informazione funzionanti e vigili.
Potere economico dimentico dei limiti legislativi e di trust? Vengono introdotte agenzie "ad hoc" per riportarli nel giusto alveo. A tutto ciò va aggiunta la grande fantasia di Larsson, che innerva la sua narrazione veloce e sostanziale con l'invenzione di un personaggio come Lisbeth Salander, nerd venticinquenne con una lunga storia di maltrattamenti alle spalle, che emana un fascino ed un rispetto che mai abbiamo visto in una figura femminile e, "lato sensu", umana. Vogliamo tutti bene a Lisbeth, che è una combattente all'arma bianca per i diritti, capace di dire "Grazie tante" a Mikael, e di chiudere la porta per tornare alla propria vita.