"Il sindaco Sala, tra cocchi e Palme, è scivolato su una buccia di banana". Così grida a gran voce la lega mentre distribuisce cesti di banane dinnanzi all'imponente simbolo della città meneghina nella giornata di sabato 18 febbraio.

"Pur di farvi vedere, pur di dire qualcosa, fareste di tutto. Se la mangi lei la banana, sono bellissime queste palme!" Replicano turbati alcuni passanti dinnanzi alla protesta frutticola dei consiglieri comunali leghisti.

Ma c'è anche chi, invece di indignarsi apprezza il gesto del partito lombardo, sostenendo l'indelicata manifestazione con parole "umanamente" inappropriate e civilmente inadeguate: "diventeremo delle scimmie".

Il fuoco della protesta

Una protesta tanto fuori contesto quanto lo è la presenza di palmacee e frutta tropicale nel cuore della città metropolitana.

Da considerare un azzardo un motivo esotico immerso in uno scenario urbano? Forse.

Erba e fiorellini sarebbero stati più appropriati e meno fuori luogo? E' probabile.

Parole e "velati" (sotto)intesi seguiti da fatti vandalici ugualmente meritevoli della rimbombante definizione di "selvaggi?" Sicuramente.

Ed ecco che, non contenti dell'ironico e iconico disappunto mostrato durante il giorno, alcuni simpatici e civilizzati ben pensanti della comunità milanese hanno deciso, nella notte tra il 18 e il 19 febbraio, di suggellare la ribellione con la barbarie appiccando il fuoco alle scomode piante tropicali.

Le fiamme, danneggiando sensibilmente il simbolo del restyling della piazza voluto dal colosso della caffetteria Starbucks, sono state domate dal pronto intervento dei vigili del fuoco che ha evitato il pericoloso degenerare della situazione.

Riflessioni: ma se l'espressione della più alta civiltà si manifesta nell'improvvisarsi frutticoltori, schernendo maliziosamente simboli e immagini di ciò che comunemente può essere definito "altro" e probabilmente suggerendo, seppur involontariamente, il remake di una notte dei cristalli dell'era moderna, allora forse, civiltà, progresso e evoluzione hanno davvero ancora tanto da imparare dalle scimmie.