Cinque gol che pesano come schiaffi, il Genoa torna da Pescara malconcio e senza il suo allenatore Ivan Juric, esonerato dal presidente Preziosi che ha deciso di affidare la squadra ad Andrea Mandorlini. I tifosi rossoblu hanno aspettato i giocatori all'aeroporto di Genova per contestare tutto il gruppo dopo la sconfitta, società compresa.

Juric 'vittima' di un progetto inesistente

A farne le spese di questo disastro annunciato è stato mister Juric, definito troppo frettolosamente come "predestinato". Il croato ha fatto un buon lavoro ad inizio stagione, poi nel marasma generale ha perso lucidità e giocatori importanti nel calciomercato di gennaio.

Già, perchè nonostante si dica il contrario, il Genoa è uscito notevolmente indebolito dalla sessione invernale delle trattative. Lo abbiamo scritto in tempi non sospetti, ora la squadra è in caduta libera e gli undici punti di vantaggio dalla zona retrocessione sono l'unico aspetto positivo del momento. Consolazione molto magra, in un campionato che ormai ha davvero poco da dire. I tifosi hanno perso la pazienza e a Pescara hanno lasciato lo stadio sul tre a zero in segno di protesta. Preziosi e i dirigenti sono nel mirino del popolo rossoblu, e se prima il Joker era difeso dalla maggioranza dei genoani, adesso le cose sono cambiate. Contro il Bologna, domenica prossima, potrebbe esserci una contestazione pesante nei confronti del presidente, che ha ormai abbandonato l'idea di presentarsi allo stadio per evitare polemiche.

Tanti errori di valutazione negli ultimi tempi

Si gioca sulla pelle dei genoani, con decisioni azzardate e spesso incomprensibili. Dalla mancata licenza Uefa a Mister Lee, passando per la trattativa sfumata con Giovanni Calabrò e l'infinito andirivieni sul fronte del calciomercato. Questo Genoa non ha qualità e senza un progetto serio si fa poca strada.

Juric ha tentato di recuperare Pandev, Ntcham e Lazovic senza successo. Forse il tanto criticato Gasperini aveva ragione anche in questo caso. Mandarlo via è stato l'ennesimo errore imperdonabile. Si riparte da Mandorlini e se oggi il Genoa è salvo è solo per demeriti altrui, non per meriti propri.