27 gennaio: iniziative e commemorazioni in tutto il "Bel Paese". Personaggi del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo impegnati in celebrazioni e manifestazioni, mediatiche e non, all'insegna del "non dimenticare". Giovani, adulti e giovani-adulti affollano compatti, numerosi e partecipativi ogni genere di evento commemorativo organizzato e proposto dai pubblici musei del ricordo.
Questa l'abituale giornata della memoria italiana, ventiquattrore all'insegna del ricordo e della riflessione. Un giorno istituito come monito per non dimenticare gli errori passati, per imparare a non farne di nuovi, e per ricordare una lezione, quella del '900, che non dovrebbe mai essere obliata.
Abbiamo davvero bisogno di ricordare?
Ma alla luce di tali insegnamenti, ora che il giorno del memorandum internazionale giunge quasi al termine, verrebbe da chiedersi: abbiamo davvero bisogno di rievocare un secolo passato ormai da quasi un ventennio per consegnarci un alibi che ci dia motivo di discutere e indignarci per ideologie e concezioni discriminatorie, fanatiche e segregazioniste?
Prendendo spunto da un recente post capitatomi un po' fra capo e collo, la risposta immediata suggeritami sarebbe un risonante: NO. Forse, alla luce dei recenti politico-socio-economici accadimenti mondiali, non importa più se appartieni agli Stati "Uniti" di Donald Trump, alla Germania dell'onorevole Merkel, alla Gran Bretagna "della" Brexit, o all'Italia di ...?
(Assordante silenzio). Forse, l'unica cosa che importa (o che dovrebbe importare) 365 giorni all'anno, è ricordarsi di alimentare la nostra libertà, non solo disquisendo "autorevolmente" su quanto "fanno gli altri", ma piuttosto eseguendo e valorizzando atti di integrazione, inclusione e "umana" solidarietà.
Ed ecco che improvvisamente il giorno della commemorazione cambia prospettiva.
Eventi passati per guardare al presente, errori già fatti che cambiano nome, pubblico e lato del mondo ma che sono più vivi ed attuali che mai, potenti del pianeta che giocano a fare e disfare alleanze (commerciali?), deboli e discriminati recintati in muri di egoismo ed indifferenza. Il giorno della memoria "accadde domani".