Il risultato delle elezioni amministrative del 25 giugno ha mandato un segnale chiaro al Partito Democratico: è giunta l'ora di cambiare passo, perché in questo modo non si centra l'obiettivo, ma si agevola solo il successo del centrodestra. I dati dicono infatti che il centrodestra ha avuto degli ottimi risultati elettorali, al contrario invece del PD, che ha dato segnali di debolezza. Berlusconi, con la sua strategia, riesce con facilità ad aumentare i voti, a scapito del PD. Per questo motivo, un esponente del PD come Andrea Orlando sostiene che è urgente la ricostruzione del centrosinistra.

Si pensi solo al risultato di Pistoia, che dopo 70 anni è passata dalla sinistra al Centrodestra. Sbaglia poi chi sostiene, o solo pensa, che il professor Romano Prodi pensi ad un ritorno alla politica attiva. Più volte, lo stesso ha dichiarato di non essere disponibile, anche se la sua presenza, nello scenario politico, può garantire un ritorno al regolare dibattito necessario, attualmente carente.

Incompatibilità e priorità

Gli ultimi incontri tenuti dallo stesso Prodi, con i vari leader della sinistra sono serviti a capire e registrare le divergenze esistenti fra le varie anime di quel'area politica. Si tratta, in prevalenza, oltre che di sostanziali priorità di valori, di incompatibilità personali, che impediscono lo svolgersi del sereno dibattito per cercare la soluzione ai problemi.

Tutto ciò pone seri problemi perché, come abbiamo appreso di recente, il PD si rende disponibile a dialogare solo con una parte della sinistra e precisamente quella che ha votato Si al Referendum del 4 dicembre 2016. Tutti hanno diritto a dialogare e portare le proprie istanze per poi giungere a una sintesi politica. Non si può dialogare solo con chi dice sì, altrettanto va fatto anche con quelli che dicono no: in democrazia si devono ascoltare tutti e poi decidere il da farsi.

Ascoltare gli altri

Una delle doti più apprezzate in politica, è quella di sapere ascoltare gli altri, senza peccare di autosufficienza. L'opposizione è una fonte di ricchezza politica. La soluzioni non si possono preconfezionare, ma vanno costruite con l'ascolto di varie ipotesi, per poi prendere il meglio. Questo dibattito in corso è una buona opportunità, anche se si dovesse azzerare tutto l'assetto esistente e ricominciare da capo.

La determinazione è un valore molto importante e raro, ma deve seguire i vari passaggi e non saltarli per giungere alla conclusione. Controbattere è necessario per far venire a galla la verità e poi insieme sostenerla. Questa situazione particolare in cui ci troviamo, e cioè senza una legge elettorale, non consente alle forze politiche di programmare le future alleanze. Nella sinistra comincia ad esserci un quadro nuovo, che verrà poi confermato dall'assemblea organizzata da Campo Progressista, che si terrà il 1° luglio a Roma in piazza Santi Apostoli. Le idee sono molto chiare ed il PD dovrà pronunziarsi, alla pari della forza di centrosinistra di Pisapia e Bersani in ricostruzione: accettare il dialogo con la sinistra oppure virare per altre direzioni.