Entro pochissimo saranno disponibili le graduatorie d’istituto per i docenti di terza fascia.

Le scuole potranno iniziare, ad anno scolastico iniziato, a chiamare le migliaia di docenti che copriranno, come supplenti, i posti vacanti nella Scuola italiana.

Conviene accettare queste supplenze?

Supplenti che gli ultimi governi hanno dichiarato di voler eliminare, sia a causa di sentenze giuridiche sia di continui ricorsi per chiedere l’assunzione dopo tre anni di servizio.

Graduatorie, come speranza di lavoro per una moltitudine di laureati che vedono nella scuola e nell’insegnamento, l’unica possibilità di iniziare una vita normale.

Una vita normale, con la probabilità di essere sbattuti da una scuola all’altra,da una regione all’altra,con stipendi appena in grado di coprire le spese,ma con il miraggio di ottenere il ruolo ossia il posto fisso.

Purtroppo con il nuovo sistema di reclutamento, dopo trentasei mesi di contratti, non si potrà più essere chiamati e per passare al posto fisso si dovrà superare nel 2018 un concorso che terrà in considerazione i tre anni di lavoro, ma superando una prova scritta ed una orale. Per il futuro è previsto un unico concorso per tutti.

Cosa dicono le norme in materia

Come scritto nelle norme I contratti di lavoro a tempo determinato, del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi,anche non continuativi.

Assunti solo superando un concorso

I candidati che accettano le supplenze , devono avere chiaro , che dopo trentasei mesi di servizio, non si avrà nessuna precedenza, nessun vantaggio, devono aver chiaro che, o superano uno dei prossimi concorsi, o saranno obbligati a cambiare lavoro.

Tre anni di insegnamento, di competenze metodologiche e didattiche acquisite sul campo , che non potranno essere spese nel campo dell’istruzione.

Stesse possibilità di assunzione, tramite concorso, di chi nel frattempo ha scelto un altro lavoro.

Le possibilità di future sanatorie, di concorsi riservati, di agevolazioni , sono praticamente nulle, la pubblica opinione non capirebbe il non rispetto della legge in vigore.

Sarebbe interessante un’indagine sociologica su questa platea di candidati, sul perchè si scrivono in graduatorie dalle quali non potranno ricavare alcun vantaggio, invece di puntare su una concreta pianificazione della propria vita professionale, scelta, per molti di loro, che evidentemente influirà negativamente anche sulla propria qualità di vita.