Attaccante e centravanti, forse è giunto il momento di fare chiarezza. Il termine attaccante è riferito a qualsiasi giocatore che si posizioni nella trequarti offensiva con il compito di segnare e far segnare. Un attaccante può essere un centravanti, una seconda punta, un'ala, un falso nove. A seconda delle disposizioni tecniche individuali del giocatore si cerca il ruolo e i compiti più adatti a lui. Nonostante nel calcio moderno i giocatori siano chiamati a saper ricoprire più ruoli e a partecipare a più fasi del gioco, al centravanti è chiesto principalmente il compito di segnare il più possibile.

Deve essere il cosiddetto 'bomber' della squadra, e in questo il Signor Mauro Icardi ha pochi eguali. Se pensiamo alla storia recente del nostro calcio, al ruolo di centravanti colleghiamo gente come Vieri, Inzaghi o Trezeguet. Tutti e tre erano dei bomber di razza, implacabili nell'area di rigore avversaria. A nessuno di loro tre venivano mosse critiche eccessive sulla partecipazione al gioco della squadra. Loro dovevano pensare a buttarla dentro e, regolarmente, lo facevano. Icardi è questo, è un centravanti, un bomber. Ha dei margini di miglioramento e deve lavorarci su, ma è anche giovane e ha tanto tempo a disposizione per farlo.

Il giorno di Icardi

Ieri è stata la sua sera, protagonista assoluto nel derby di Milano con una tripletta che in un derby in casa Inter non si vedeva dai tempi di Milito.

Oggi tutti i giornali hanno esaltato Icardi e le sue doti, ma sono gli stessi giornalisti che fino a una settimana fa ne evidenziavano i limiti. Il capitano nerazzurro era accusato di non difendere, non partecipare alla manovra e di essere bravo 'solo' in area di rigore. Probabilmente hanno ragione, Icardi non fa nessuna di queste cose - anche se il recupero difensivo contro il Genoa sembrerebbe sintomo di un evoluzione in tal senso - ma lui è un centravanti.

Anzi, è il prototipo del centravanti. Tre tiri, tre gol, meglio di così non si può.

Eppure, nonostante numeri alla mano il rendimento di Icardi all'Inter sia pazzesco se si pensa alla giovane età dell'argentino, i suoi detrattori continuano a sminuirlo affibbiandogli compiti che non gli appartengono. Chiedere da parte sua una maggiore partecipazione nel gioco è giusto e lecito, ma criticarlo per le difficoltà che riscontra nello svolgere mansioni fuori dalle sue caratteristiche tecniche è sbagliato.

Da parte sua nel corso degli anni si è sempre vista la massima disponibilità nel tentare di colmare le lacune tecniche che indubbiamente ha un ragazzo così giovane. Purtroppo ancora oggi su alcuni aspetti ci sarebbe da lavorare, ma finché Icardi continua a segnare con questa continuità si può anche chiudere un'occhio. Nella serata di ieri ha forse toccato l'apice della sua giovane carriera. Tre occasioni da rete e tre gol in un derby di Milano, semplicemente perfetto.

Icardi è un centravanti di razza. Come lui ce ne sono pochi in giro nel mondo. Se mai arriverà il giorno in cui migliorerà alcuni aspetti tecnici del suo gioco, allora diventerà anche un grande attaccante nel senso più largo del termine. Fino a quel giorno però resta un centravanti. Il centravanti.