Il 20 febbraio 1958 il Parlamento italiano approvò la Legge n.75 la cosiddetta “Legge Merlin” successivamente sei mesi dopo vennero definitivamente chiuse le "case di prostituzione". Lina Merlin senatrice padovana eletta con il Partito Socialista dette il nome a tale legge in quanto fu prima firmataria. Le "case di tolleranza" che hanno chiuso i battenti nel 1958 erano ben 560 con un totale di circa 2700 prostitute.

La Legge Merlin

Tale legge abolisce la regolamentazione della prostituzione in Italia, non vietandola in sé, ma punendo chi la favorisce e la sfrutta; introducendo quindi i reati di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

La Legge Merlin ci mise ben 10 anni per essere approvata dalla bozza stilata nel 1948 in quanto mise di fronte ad un bivio l’opinione pubblica dell’intero paese, con tanto di prese di posizione pubbliche a favore e contro, tra quelle a favore possiamo ricordare gli autorevoli Indro Montanelli, Dino Buzzati e il regista Federico Fellini. La vittoria celebrata dalla Legge Merlin non fu quella di sconfiggere la prostituzione, ma di dare dignità e diritti a tutte quelle donne che nelle case chiuse vi erano entrate e da lì non potevano più uscirne, perché per legge, le operanti erano registrate alla pubblica sicurezza e non potevano sposarsi, una sorta di istituzione disciplinare. Il motivo dell'ingresso delle donne nel mondo delle case chiuse e nel mondo della prostituzione non avveniva sempre per necessità come raccontato in numerose opere scritte e film, ma anche per inganno di qualche sfruttatore o per reclutamento, una volta nel giro non era possibile cambiare lavoro, ma le donne erano del tutto al servizio delle padrone della casa chiusa che segnavano le marchette e gli orari.

Ma 60 anni dopo...

Il tema "prostituzione" viene costantemente affrontato e discusso in quanto è da tutti ritenuto il lavoro più antico del mondo, pertanto essendo un fenomeno di portata storica, difficile da debellare, in occasione delle prossime elezioni politiche il tema non viene particolarmente affrontato dai partiti, perché tema scomodo ed impopolare, ma se da un lato la legge Merlin ha dato dignità e diritti alle donne, dall'altro ha fatto sì che la prostituzione non fosse più controllata come lo era all'interno delle case chiuse, spostando il problema nelle strade o in appartamenti singoli; diffondendo pertanto il problema a macchia di leopardo, aumentando il problema dello sfruttamento e del favoreggiamento con l'introduzione della tratta degli esseri umani soprattutto in tempi recenti dalle zone balcaniche, Albania in primis ed ora tra le zone Africane ed Orientali.

Nell’epoca di internet e con le numerose ordinanze dei sindaci che vietano la prostituzione lungo le strade, appellandosi al decoro urbano, la prostituzione s'è spostata negli appartamenti e con la vetrina dei siti web creati appositamente, il controllo è totalmente sfuggito. hanno invece un altro aspetto i centri massaggi orientali che vendendo prestazioni di "benessere" tra cui massaggi, manicure, pedicure, nella realtà diventano vere e proprie case chiuse illegali.

... e il futuro?

I 60 anni della Legge Merlin si sentono e si vedono tutti, perché è una legge che non ha più il peso specifico del 1958 e nel contesto odierno non è più attuale, ma rappresenta il passato e un dopo guerra in cui si stava ricostruendo il nostro paese, un periodo in cui la comunicazione sia come media che come mezzi di trasporto era molto più lenta rispetto ad oggi. Di certo la soluzione non sarebbe la completa abrogazione della legge 75 del 1958 e una conseguente riapertura delle case chiuse, perché probabilmente poco cambierebbe in quanto buona parte delle prostitute non sarebbero disponibili ad andare nelle case di tolleranze perché non aventi regolari documenti, ma potrebbe essere un becera regolamentazione di chi attualmente guadagna con lo sfruttamento della prostituzione.

Le soluzioni da adottare e da proporre in Parlamento invece potrebbero essere un mix delle varie normative presenti all'interno degli Stati dell'Unione Europea, riconoscendo in qualche maniera netta la professione "della prostituta" all'interno di "eros center" o in libera professione e punendo le prostitute irregolari e i clienti delle prostitute irregolari, mantenendo però i reati di sfruttamento, favoreggiamento ed induzione alla prostituzione, riuscendo così a trarne anche un vantaggio economico per le casse dello Stato in quanto tutto l'indotto del mercato della prostituzione attuale rappresenta un mercato nero. Mettere da parte il prosciutto del buonismo posto davanti agli occhi e pensare anche alle casse dello Stato per affrontare i problemi, alle volte potrebbe essere la soluzione...ma intanto: buon compleanno Legge Merlin.