Si parla spesso di pedofilia, dramma di cui purtroppo sono vittime spesso giovani innocenti che rimangono segnati per tutta la vita, dopo aver subito violenze da adulti che approfittano della loro debolezza e paura, nel rivelare fatti e identità dei loro persecutori.
Un uomo di 52 anni ha ripetutamente compiuto abusi su minori
Nel 2004 un pedofilo che aveva usato violenza ad una bambina e che venne condannato per questo ignobile fatto, venne arrestato. La permanenza nella sua cella, il tempo di riflessione e di riabilitazione che gli era stato destinato, non sortì alcun effetto, tant'è che l'uomo, dopo aver trascorso in carcere 3 anni e 8 mesi, con una perizia medica che gli imputava di non saper controllare i propri istinti sessuali deviati, nel 2009 compì abusi su una bambina di soli 2 anni.
Questo fatto emerse durante il secondo processo, in cui si indagò di nuovo su di lui, arrestato nel 2016 per averne violentata una di 5.
Ancora in carcere senza per ora alcuna speranza di guarigione
Se la pedofilia è da considerarsi una malattia, A.P. non solo dovrà scontare ancora 2 anni circa dei 4 anni e 4 mesi di pena per cui è stato condannato (tanto sarebbe stato quantificato il suo gesto in termini di reintegrazione), ma anche, secondo il Tribunale, quando la porta del carcere si aprirà e A.P. tornerà libero, dovrà sottostare ad alcune restrizioni che servirebbero a tenerlo lontano da persone e luoghi pericolosi per se stesso e per gli altri.
Anche un trattamento a sostegno dell'uomo che lo allontani dalle sue pulsioni
Inoltre, durante il periodo di detenzione, l'uomo dovrà, per decisione della Questura di Milano, e con la sua approvazione, partecipare ad una terapia riabilitativa, seguito da esperti che faranno in modo di sottrarlo alla schiavitù delle sue perverse ossessioni.
Servirà questo trattamento a fare di A.P. un individuo in grado di rapportarsi con la sua esistenza senza ricadere nella pedofilia? Difficile stabilirlo ora, quando il detenuto è impossibilitato a usare di nuovo violenza su minori, trovandosi in prigione. Si sa comunque che quando la sua condanna sarà scontata, dovrà per due anni non cambiare il Comune dove deciderà di risiedere, né frequentare luoghi a rischio come scuole, asili, parchi, e qualsiasi altro posto in cui possa incontrare minori.
Chissà a quali cure saranno sottoposte le sue vittime, e se saranno costrette a convivere per sempre con il ricordo di quegli episodi di violenza... Fatti tristemente ricorrenti questi, che non trovano spiegazione, se non nella mente malata di individui che saranno riabilitati, ma non si sa fino a che punto, e nella crescita di bambini che diventeranno adulti con qualcosa di grave da portare sulle spalle, per sempre.